Farmaci e influenza: le cose da sapere

A causarla è sempre un virus, per questo gli antibiotici a volte non servono a nulla. Ecco invece come comportarsi e quali farmaci prendere per guarire presto.

Non ci si può sbagliare: la febbre insorge bruscamente, e s’impenna oltre i 38 °C. E poi c’è quel senso di spossatezza, la sensazione di essere tutti rotti e la testa pesante. Ci siamo presi l’influenza.

Di solito passa nel giro di una settimana, ma spesso lascia strascichi che possono perdurare anche una ventina di giorni. Per superare al meglio l’infezione possiamo mettere in atto alcuni comportamenti vincenti e affidarci ai farmaci giusti.

Riposo e liquidi a volontà

Inutile pensare di poter continuare la propria vita di tutti i giorni: non faremmo che prolungare l’inevitabile sequela di sintomi che si accompagnano all’infezione. Alle prime avvisaglie di influenza, quindi, la miglior strategia prevede il riposo.

Stando a casa al calduccio per qualche giorno e affaticandoci il meno possibile risparmiamo le energie necessarie al nostro organismo per combattere la sua battaglia contro i virus invasori.

Ricordiamoci di bere molto, soprattutto se la febbre è elevata e ci fa sudare: acqua, centrifugati di verdura, frullati, tè aiutano a mantenere la giusta idratazione e, grazie a vitamine e antiossidanti, danno una mano al sistema immunitario.

E poi, non sovraccarichiamo la digestione: facciamo pasti leggeri, ma che contengano proteine, indispensabili per produrre gli anticorpi.

Tenere a bada i sintomi con farmaci da banco

Per attenuare i disturbi correlati con l’infezione, soprattutto per abbassare la febbre quando è troppo elevata e alleviare quei dolori che ci fanno sentire tutti rotti affidiamoci, in prima battuta, all’automedicazione.

Sono gli antinfiammatori che possiamo acquistare in farmacia autonomamente, senza la ricetta del medico, quali acido acetilsalicilico (Asa), paracetamolo, ibuprofene. Da utilizzare con buonsenso e responsabilità, seguendo le istruzioni del foglietto illustrativo.

Se non ci sono controindicazioni, come per esempio ipersensibilità o allergia ai Fans, disturbi gastrici o gravi difetti della coagulazione, sopra i 16 anni di età l’uso dei Fans, meglio se insieme alla vitamina C, permetterà di abbassare la febbre e stare meglio.

Per i bambini e i ragazzi più giovani sarebbe sempre opportuno consultare prima il pediatra.

Dosaggi corretti e uso limitato nel tempo

Importante è, comunque, utilizzare dosaggi commisurati alla gravità dei disturbi e per un periodo limitato.

In questo modo si riduce la probabilità che insorgano eventuali effetti indesiderati e, nel medesimo tempo, si attenuano i sintomi senza azzerarli completamente, permettendoci di valutare l’andamento dell’infezione.

Con l’avvertenza di assumere sempre le pastiglie a stomaco pieno: basta mangiare prima anche solo un po’ di pane o qualche biscotto.

Se la temperatura non supera i 38 gradi e il disagio non è troppo intenso è sicuramente preferibile non ricorrere ad alcun farmaco, lasciando che l’infezione si risolva da sola.

In ogni caso, se dopo 4-5 giorni i sintomi non si attenuano o addirittura peggiorano, meglio rivolgersi al medico: potrebbero essere intervenute sovrainfezioni o complicazioni che vanno curate in modo appropriato.

Antibiotici solo se prescritti dal medico

È sempre utile ricordare che nell’influenza, come in tutte le altre sindromi respiratorie invernali, la causa prima è un virus. Solo in un secondo tempo possono subentrare infezioni batteriche perché i virus, specie quelli influenzali, abbassano le nostre difese immunitarie.

A meno di casi particolari, quindi, in prima battuta l’antibiotico non solo non serve,

Gli antibiotici sono in grado di combattere i batteri, ma non hanno alcuna azione contro i virus, né abbassano la febbre o alleviano i sintomi influenzali. In compenso, debilitano l’organismo, riducendo le possibilità di eliminare i virus e, quindi, di guarire in fretta.

Inoltre, un loro uso eccessivo può favorire anche lo sviluppo di ceppi batterici resistenti agli antibiotici stessi, rendendoli quindi inefficaci in caso di successive infezioni, proprio quando invece servirebbero.

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