Dieta dopo stent al colon ascendente

DOMANDA

A mio padre, 77 anni, hanno applicato uno stent a causa di una neoplasia al colon ascendente e indicato una dieta del tutto priva di scorie senza specificare altro. La sua dieta in passato era molto ricca di frutta e verdura che adesso abbiamo del tutto eliminato. Può indicarci una lista attendibile, ma anche ampia, degli alimenti concessi e di quelli no?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Samanta Mazzocchi, Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva

Il colon ascendente, l’ultimo tratto dell’intestino, è normalmente caratterizzato dalla presenza di feci formate. Nel caso in cui venga posizionata una endoprotesi in questo tratto è fondamentale che le feci che vi transitano siano morbide o addirittura liquide per evitare stati subocclusivi in un canale già ristretto. Viene di solito consigliata l’assunzione cronica quotidiana di lassativi osmotici che agiscono richiamando liquidi nell’intestino e mantenendo morbide le feci. Questo ovvìa anche il problema di una eventuale stipsi da astensione assoluta di fibre insolubili. Le fibre introdotte con l’alimentazione non vengono digerite dal passaggio nel tratto gastrointestinale, ma rimangono fino all’ultimo tratto creando massa tale da rischiare di occludere l’endoprotesi oppure incastrarsi nelle maglie di quest'ultima. Le fibre sono contenute in verdura, frutta, legumi e cereali. Piuttosto ampio come gruppo alimentare. Pertanto a chi necessita di dieta senza fibre, per non perdere importanti nutrienti si consiglia l’utilizzo di una centrifuga che separa la parte fibrosa di frutta e verdura da quella liquida contenente vitamine e nutrienti, in modo da poter preparare spremute o frullati. Per quanto riguarda pane e pasta, assolutamente sconsigliato l’integrale, a piccole dosi il resto (farina di riso, mais e frumento).

Samanta Mazzocchi
Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2002 presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha operato come studente interna e poi come specializzanda presso l’Istituto di Medicina Interna del Policlinico IRCCS San Matteo di Pavia, dove nel 2008 ha conseguito il diploma di Specializzazione in "Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva".
Dal 2009 presta servizio presso l’U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’IRCCS Policlinico di San Donato Milanese. Dal 2013 opera come dirigente medico presso l’UO di Medicina dell’Ospedale di Castel San Giovanni, Azienda Ospedaliere di Piacenza, in qualità di Medico Gastroenterologo, occupandosi sia dell’ambulatorio di gastroenterologia sia di endoscopia digestiva.
Ha partecipato a diversi corsi e congressi di aggiornamento ed è coautrice di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
Nel febbraio 2004 ha partecipato a Bologna al “Corso residenziale di addestramento sulle metodiche di studio della motilità gastro-intestinale”.
Nel maggio 2008 è stata relatrice al Corso “Screening, inquadramento e trattamento delle disfagie neurogene” a Pavia con una relazione sul Ruolo della manometria esofagea.
Nel novembre 2009 è stata relatrice al Corso “Se il freddo fa diventare la mani blu”, a Grumello del Monte (BG) con la relazione “le complicanze gastroenteriche e terapia”.
Nel Marzo 2010 è stata relatrice al Simposio di Chirurgia Colorettale funzionale dal titolo “Le disfunzioni del pavimento pelvico”, presso il Policlinico San Donato Milanese.

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