La dieta da seguire dopo l’appendicite

DOMANDA

Vorrei chiedere una lista di cibi e bevande che può assumere una persona dopo aver curato un'appendicite in stato acuto con antibiotici per una settimana. Già da 2 settimane mangio pasta in bianco e carne bianca, il primario curante ha detto che posso cominciare a mangiare di tutto eccetto "schifezze" senza però specificare. So che si deve evitare di mangiare piccante, molti dolci e fritti e bevande gassate. È possibile mangiare carne bovina macinata, cotta sulla griglia o sulla piastra?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Patrizia Maria Gatti, Specialista in Scienza dell’Alimentazione

È bene precisare che un’appendice che si è infiammata acutamente tanto da richiedere una cura antibiotica intensiva, prima o poi tornerà a dare problemi e, passata l’infiammazione e l’infezione, io consiglierei di contattare il suo medico per un intervento di asportazione della stessa da programmare prima possibile per evitare complicazioni e interventi urgenti (perforazione e peritonite). La dieta può aiutare a risolvere la situazione solo temporaneamente. Ecco gli alimenti da evitare: tutti gli alimenti troppo ricchi di grassi come insaccati, salumi (eccetto bresaola con olio e limone una volta la settimana come secondo), carni rosse grasse, burro, strutto, mascarpone, panna, alcolici in generale vino compreso e cotture elaborate come fritti, soffritti, stufati e marinati. Niente formaggi troppo fermentati e grassi. Niente spezie irritanti, niente creme a base di uova o con cioccolato. Niente “schifezze” né fritte, né al forno. E niente alimenti precucinati da riscaldare. È bene fare attenzione anche alle cotture di carni alla griglia, perché potrebbero essere più difficili da digerire. Alimenti da preferire: carni bianche (pollo, coniglio, tacchino, vitello, maiale magro) cucinate al vapore con limone, comprese le carni di pesce (merluzzo, nasello, trota). Verdure di stagione in abbondanza, sempre cucinate al vapore e condite con poco olio a crudo e limone se gradito, un pizzico di sale. Attenzione alle bucce dei legumi che possono essere irritanti, meglio assumerli in forma di passato. Formaggi magri come ricotta fresca o fiocchi di latte vanno bene. Latte parzialmente o totalmente scremato e yogurt magro, anche tutti i giorni. Marmellate e miele si possono utilizzare su fette di pane tostato. Pane poco lievitato, pasta e riso ben cotti e conditi solo con olio a crudo. Poco caffè e acqua in abbondanza tutti i giorni. Tenere sempre l’intestino pulito, ma senza purganti o lassativi, potrebbe essere utile prendere dei fermenti lattici. E per il resto chieda al suo medico di famiglia.

Patrizia Maria Gatti
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano si è Specializzata in Scienza dell’alimentazione (indirizzo dietetico) presso il medesimo Ateneo nel 1986. Nel 1994 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Biochimica e la Specializzazione in Biochimica Clinica (indirizzo diagnostico) nel 1997.

Attualmente lavora come libero professionista: svolge attività privata come medico specialista e come author and medical editor multimedia communication. È autore di numerose pubblicazioni in: ricerca clinica, ricerca scientifica di base, biochimica nutrizionale e delle malattie legate alla nutrizione (diabete, obesità, dislipidemie, aterosclerosi). Ha al suo attivo numerose partecipazioni in qualità di docente e/o di relatore a convegni e corsi di educazione nutrizionale per la popolazione generale e per le scuole e a congressi nazionali e internazionali. Possiede oltre 10 anni di esperienza nella comunicazione multimediale salute, medicina e nutrizione.

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