Dieta, colesterolo e acido urico

DOMANDA

Chi ha i livelli di colesterolo e di acido urico entrambi alti deve prestare attenzione alla dieta?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Patrizia Maria Gatti, Specialista in Scienza dell’Alimentazione

Il contenuto di colesterolo totale dovrebbe essere al di sotto del valore di 180 ml/dl (milligrammi per decilitro di sangue) nelle persone al di sotto i 30 anni e non superiore di 200mg/dl ai soggetti di età superiore.
L’acido urico, invece, non dovrebbe superare i valori di 7 mg/dl di sangue per gli uomini e di 6,5 mg/dl per le donne. Valori superiori di 9mg/dl possono far insorgere la gotta, malattia cronica e dolorosissima, che colpisce le articolazioni.
Gli alimenti con contenuti elevati di purine, dalle quali parte la sintesi di acido urico sono: alici, sardine, fegato, rognone, cervello, estratto di carne e selvaggina.
Gli alimenti a contenuto medio sono: carni rosse e con valori lievemente inferiori le carni bianche e il pesce, i crostacei, salumi e insaccati, i piselli, fagioli, lenticchie, asparagi, spinaci, cavolfiori, funghi.
Via libera invece per il latte e i latticini, uova, verdure e frutta (tranne quelli elencati), riso e cereali non integrali.
Il colesterolo è presente solo nel grasso animale, ne sono ricchissime tutte le interiora come il rognone, l’intestino, il fegato e la milza. Anche le uova e i crostacei contengono delle grosse quantità. Alimenti da consumare in caso di ipercolesterolemia sono tutti i cereali meglio se integrali (pane, pasta, riso, mais ,ect ect..), oli vegetali, carni magre, pesce (tranne pesci grassi, crostacei e moluschi), formaggi magri ( max 2 volte alla settimana).
Fortunatamente, tranne poche eccezioni come le uova, qualche verdura e i legumi, gli alimenti da evitare coincidono.
Importante è ridurre anche il consumo dell’alcool, anche se 1 bicchere di vino al giorno,potrebbe essere utile per alzare i valori plasmatici della frazione HDL del colesterolo, che rappresenta la frazione buona e prottetiva per i vasi,contro l’arteriosclerosi.
In ambedue le patologie, evitare l’obesità, e fare esercizio fisico.

Patrizia Maria Gatti
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano si è Specializzata in Scienza dell’alimentazione (indirizzo dietetico) presso il medesimo Ateneo nel 1986. Nel 1994 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Biochimica e la Specializzazione in Biochimica Clinica (indirizzo diagnostico) nel 1997.

Attualmente lavora come libero professionista: svolge attività privata come medico specialista e come author and medical editor multimedia communication. È autore di numerose pubblicazioni in: ricerca clinica, ricerca scientifica di base, biochimica nutrizionale e delle malattie legate alla nutrizione (diabete, obesità, dislipidemie, aterosclerosi). Ha al suo attivo numerose partecipazioni in qualità di docente e/o di relatore a convegni e corsi di educazione nutrizionale per la popolazione generale e per le scuole e a congressi nazionali e internazionali. Possiede oltre 10 anni di esperienza nella comunicazione multimediale salute, medicina e nutrizione.

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