Sono il nostro biglietto da visita, rendono piĆ¹ bello ridere e sorridere. Ecco i metodi per renderli davvero smaglianti.
āUn giorno senza un sorriso ĆØ un giorno persoā: lo diceva Charlie Chaplin, uno che di sorrisi se ne intendeva parecchio, pur non essendo un dentista. Tutti vorremmo avere la possibilitĆ di sorridere senza vergognarci dello stato dei nostri denti.
Per rendere bianchi i denti sono due le strade essenziali da percorrere, oltre ovviamente a una corretta igiene orale: lo sbiancamento con prodotti da farmacia e lāablazione del tartaro, cioĆØ la pulizia dei denti che esegue il dentista.
Va detto perĆ² che la tinta dei nostri denti si puĆ² certo correggere con interventi esterni, ma ĆØ in gran parte determinata da madre natura. Ci sono persone che li hanno bianchissimi, per cui gli strumenti adottati possono riportarli allāoriginale candore. Altri che per ragioni genetiche li hanno un poā piĆ¹ gialli. E in questo caso non saranno mai lucenti come vorrebbero.
Chi sono i nemici dei denti bianchi? Eccoli:
- il fumo di sigaretta
- i collutori a base di clorexidina
- il naturale invecchiamento (con lāetĆ diventano piĆ¹ gialli)
- i pigmenti alimentari (caffĆØ, tĆØ, liquirizia, spinaci e vino rosso)
- i coloranti artificiali aggiunti a bevande o altri prodotti alimentari.
Sbiancamento
In ogni farmacia si possono trovare prodotti in grado di schiarire il colore dello smalto agendo in profonditĆ .
Danno risultati positivi, anche se non ci si deve aspettare miracoli qualora il colore dei nostri denti sia tendente al giallo per ragioni naturali.
Lo sbiancamento puĆ² essere fatto a casa o dal dentista. I prodotti usati sono i medesimi, ma hanno concentrazioni differenti. In genere sono paste a base di perossido dāidrogeno o perossido di carbamide.
Quello domiciliare ĆØ un piĆ¹ lungo, di solito si effettua per cinque o sei volte applicando per circa mezzāora al giorno apposite mascherine acquistate giĆ pronte in farmacia.
Lo sbiancamento dal dentista ĆØ molto piĆ¹ rapido: tutto si risolve in una sola seduta di unāora circa. CiĆ² ĆØ possibile perchĆ© i principi attivi sono piĆ¹ concentrati e perchĆ© dal dentista ĆØ possibile utilizzare speciali lampade al plasma, laser o alogene che accelerano il processo.
Ablazione del tartaro
In gergo tecnico si chiama detartrasi e consiste nella rimozione meccanica dei depositi di tartaro sui denti.
In pratica, per rimuoverlo si usa uno strumento che raschia via il tartaro: puĆ² essere elettrico o a ultrasuoni.
A eseguirlo deve essere un odontoiatra o un igienista dentale. Serve, oltre a rendere piĆ¹ belli i denti, anche a prevenire le patologie gengivali e parodontali. Per questa ragione, lāablazione del tartaro andrebbe fatta con regolaritĆ .
La frequenza varia in rapporto a diverse variabili, quali la disposizione dei denti, che influisce sulla formazione del tartaro, le abitudini che ognuno di noi ha in tema di igiene orale quotidiana (meno si fa, piĆ¹ ĆØ frequente il ricorso alla detartrasi), lo stato di salute delle gengive, la presenza di fattori predisponenti.
In genere, se la salute del cavo orale ĆØ buona, ĆØ sufficiente eseguirla una volta allāanno.