- Quali sono i sintomi
- Di chi è la colpa?
- E se non volete rinunciare al gatto…
- Un aiuto anche dai farmaci
È un disturbo molto diffuso, ma non sono i peli il vero colpevole.
Quando vi avvicinate a un gatto cominciate a starnutire, lacrimare e a grattarvi a causa di un fastidioso prurito: siete allergici al pelo del gatto, giusto? Sbagliato! Il vero colpevole non è infatti il pelo, ma una proteina contenuta nelle ghiandole sebacee e nella saliva del gatto. Chiamata Fel d 1, questa molecola si deposita sul pelo e provoca la famigerata reazione allergica.
Quali sono i sintomi?
Questo tipo di allergia si manifesta per lo più con fastidi all’apparato respiratorio.
I sintomi più diffusi sono simili a quelli che potete sperimentare se siete allergici alla polvere o al polline, ovvero:
- naso che cola
- starnuti frequenti
- occhi arrossati e che prudono
- lacrimazione abbondante.
Tuttavia, anche la pelle può essere coinvolta, con i disturbi caratteristici di una vera e propria orticaria da contatto, come:
- arrossamento della zona attorno al graffio da parte di un felino
- prurito
- macchie su viso, collo o parte superiore del petto.
Una curiosità: a volte i sintomi possono presentarsi anche dopo un periodo piuttosto lungo dall’inizio della convivenza con un gatto. Questo perché i cuccioli producono minori quantità della proteina incriminata, che potrebbero non essere sufficienti a scatenare i sintomi di un’allergia.
Di chi è la colpa?
Grazie a uno studio svolto nel 2013 dall’Università di Cambridge, negli Stati Uniti, oggi siamo a conoscenza del meccanismo che può trasformare il gatto in un compagno molto fastidioso. È un recettore presente sulla superficie esterna delle nostre cellule il responsabile della reazione allergica. Denominata TLR4, questa molecola viene attivata dalla proteina Fel d 1 e fa scattare i sintomi dell’allergia.
Al momento sono diverse le ricerche che stanno mettendo a punto un vero e proprio vaccino, per far sì che le piccoli tigri domestiche tornino a essere uno dei migliori amici dell’uomo.
E se non volete rinunciare al gatto…
Oggi esistono alcuni rimedi piuttosto efficaci per ridurre i sintomi dell’allergia, in modo da non essere per forza costretti a evitare il contatto con i felini o con mobili e oggetti da loro “contaminati”, come per esempio coperte, divani e stoffe su cui gli animali si sono accucciati.
Ecco alcune possibili soluzioni:
- lavarsi le mani dopo aver toccato un gatto
- evitare di avere in casa tende o moquette, che sono un vero e proprio ricettacolo di allergeni, non solo quelli dei gatti
- scegliere tappeti che possano essere lavati a caldo e pulirli spesso
- installare un depuratore d’aria (o scegliere un condizionatore che possegga questa funzione)
- passare spesso l’aspirapolvere
- utilizzare una mascherina mentre si spolvera
- lasciare a chi non soffre di allergia il compito di pulire la cassetta con i bisogni del gatto e di rimuovere i batuffoli di pelo sparsi per la casa.
Un aiuto anche dai farmaci
Se i rimedi suggeriti non hanno alcun effetto, una soluzione è senza dubbio quella di ricorrere al medico. L’allergologo saprà infatti indicarvi, in base ai sintomi, alla loro intensità e alla frequenza delle crisi allergiche, alcuni farmaci utili, come per esempio:
Farmaco | Funzione |
---|---|
Antistaminici | Bloccano la reazione allergica |
Steroidi | Riducono l’infiammazione e tengono sotto controllo i sintomi più intensi |
Immunoterapia (ovvero il cosiddetto “vaccino”) | "Rieduca” il sistema immunitario della persona allergica mediante la somministrazione in basse dosi dell’allergene incriminato |