Congiuntivite: terapie e rimedi

Tante le forme di congiuntivite, da quelle batteriche o virali, fino a quelle allergiche. Qualunque sia la causa è importante non sottovalutarla e rivolgersi al medico per individuare una terapia ad hoc.

Gli anglosassoni la chiamano “pinkeye”, proprio perché una delle manifestazioni più frequenti è un forte arrossamento.

Stiamo parlando della congiuntivite, un’infiammazione dell’occhio che, a seconda dell’agente che la causa, necessita di un trattamento specifico.

L’infiammazione riguarda in particolare la congiuntiva, ovvero la sottile membrana che riveste il bulbo oculare e la superficie interna della palpebra.

La congiuntiva ha principalmente due funzioni: proteggere l’occhio da agenti esterni, traumi o corpi estranei, e facilitare lo scorrimento delle palpebre.

Proprio per la sua posizione e per il suo ruolo di “scudo”, questa membrana rappresenta un facile bersaglio e tende a quindi infiammarsi facilmente, dando luogo a quella che chiamiamo appunto congiuntivite.

A provocarla possono essere microrganismi, ma anche allergeni o agenti atmosferici: di qualunque tipologia di congiuntivite si tratti, è comunque importante non trascurarla per evitare spiacevoli complicazioni, come una lesione della cornea, ed effettuare più volte al giorno un’accurata pulizia dell’occhio.

Congiuntivite batterica

La manifestazione più tipica delle congiuntiviti batteriche è una secrezione purulenta, che rende l’occhio “appiccicoso”.

Trattandosi di un batterio, il medico potrà prescrivere pomate o colliri antibiotici indicandovi la modalità di somministrazione, da seguire scrupolosamente.

Inoltre, essendo molto contagiosa, è bene lavarsi accuratamente le mani dopo aver toccato gli occhi ed evitare di condividere con altri asciugamani o cuscini, in modo da non diffondere l’infezione. Queste precauzioni valgono anche per l’altra forma di congiuntivite infettiva, quella virale.

Congiuntivite virale

Quando è un virus a infettare la congiuntiva, le secrezioni sono acquose e non purulenti, spesso associate a un’abbondante lacrimazione e a fotofobia.

Nella maggior parte dei casi l’infezione si risolve spontaneamente, senza dover ricorrere a farmaci. Se invece tende a persistere o a peggiorare, il medico valuterà la somministrazione di un collirio antivirale, eventualmente in associazione ad antinfiammatori non steroidei e ad antibiotici per evitare il sovrapporsi di un’infezione batterica.

Una delle complicazioni più gravi è un’infezione della cornea (cheratite), che si sviluppa più frequente se l’agente infettivo è il virus dell’Herpes simplex.

Congiuntivite allergica

Prurito, arrossamento e gonfiore della palpebra (generalmente in entrambi gli occhi contemporaneamente) sono invece i sintomi più comuni delle congiuntiviti causate da allergeni, che si manifestano di frequente con le fioriture primaverili (congiuntivite stagionale), ma che possono essere causate anche da acari della polvere, dal pelo di cani o gatti e da cosmetici (congiuntivite perenne, in quanto può persistere tutto l’anno).

In questi casi l’infiammazione dell’occhio si accompagna ad altre manifestazioni tipiche del soggetto allergico, prima fra tutte la rinite.

Se si tratta di un’allergia stagionale, della quale si può quindi prevedere l’inizio, spesso viene prescritto, con un certo anticipo, un collirio a base di antistaminici e stabilizzatori di membrana per cercare di attenuare la risposta all’allergene.

Nella fase acuta, il medico valuterà invece l’opportunità di prescrivere un collirio a base di cortisone, da non utilizzare per periodi troppo prolungati in modo da evitare gli importanti effetti collaterali che può causare.

Un particolare tipo di congiuntivite allergica, denominata gigantopapillare, è invece associata principalmente all’uso di lenti a contatto: solitamente si associa a irritazione, prurito, fotofobia, secrezione di muco e a una ridotta tolleranza proprio alle lenti a contatto.

Congiuntivite attinica

Soprattutto d’estate al mare, ma anche in alta montagna sulla neve, è possibile che la prolungata esposizione ai raggi solari causi l’evaporazione del film lacrimale, e di conseguenza lo sfregamento della palpebra sulla congiuntiva, che tende così a infiammarsi.

Per evitare di contrarla è quindi importante utilizzare occhiali con filtri certificati che proteggano dai raggi ultravioletti; per lenire invece il bruciore e l’arrossamento, è possibile usare lacrime artificiali.

Lisa Trisciuoglio
Lisa Trisciuoglio
Milanese di nascita, cresce alle porte della metropoli, dove ritorna per frequentare la Facoltà di Scienze biologiche all’Università statale di Milano. Fin dalla tesi di laurea decide di dedicarsi alla ricerca scientifica, prima all’Istituto europeo di oncologia, poi in un laboratorio del Dibit, all’Ospedale San Raffaele di Milano, dove consegue un PhD in biologia cellulare e molecolare. In quegli anni, accanto alla passione per la ricerca, matura anche l’interesse per la divulgazione scientifica. Al termine del PhD, decide infatti lasciare il camice e le provette per entrare nel mondo dell’editoria medico-scientifica. Durante lo svolgimento del Master in “Comunicazione e salute: dall’informazione alla formazione”, presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Milano, fa la sua prima esperienza in un’agenzia di comunicazione scientifica, e da quel momento intraprende diverse collaborazioni nell’ambito della medicina e della salute, sia verso il grande pubblico sia nei confronti del medico e del farmacista. Nel frattempo, inizia anche la sua avventura di mamma, prima di Anna e dopo qualche anno del piccolo Giacomo. Da quel momento in poi la sua vita si divide fra la famiglia e il lavoro, che continua a svolgere come freelance per diverse agenzie di comunicazione ed editoria scientifica.

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