Biancospino in sostituzione delle benzodiazepine

DOMANDA

Soffro da 2 anni di ansia e attacchi di panico frequenti. Assumo alprazolam da circa 1 anno e mezzo e da un paio di mesi mi è stato prescritto il litio e il triptofano. Un medico mi ha detto di cominciare a prendere il biancospino, ma prendendo alprazolam da un anno e mezzo, non riesco a lasciarlo da un giorno all'altro. Posso comunque cominciare a prendere il biancospino? Ci sono interazioni tra alprazolam e il biancospino?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Antonello Sannia, Endocrinologo, docente di Fitoterapia

Il biancospino è un buon sedativo ansiolitico naturale. Va preso come estratto secco titolato in iperoside minimo 1%, alla dose di 7-8 mg di estratto per kg di peso corporeo. Questa è la dose giornaliera, da dividere in metà dose al mattino al risveglio e metà dose a metà pomeriggio. Il biancospino è perfettamente compatibile con l'alprazolam, per cui può iniziare a assumerlo, ma in ogni caso, dopo un lungo periodo di regolare uso di alprazolam, il dosaggio deve essere ridotto lentamente e gradualmente, sotto il controllo del medico che la segue.

Antonello Sannia
Endocrinologo, docente di Fitoterapia
Ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1978 e la Specializzazione in Endocrinologia nel 1981 presso l’Università di Genova.
Nella prima metà degli anni 80 ha frequentato a più riprese corsi di perfezionamento in Fitoterapia in Francia.
Attualmente è docente al corso di perfezionamento in fitoterapia presso le Università di Siena e di Pavia, è membro della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e svolge la sua attività libero professionale in alcuni Centri Medici Specialistici in Piemonte, dove coordina un gruppo di ricerca clinica nel settore fitoterapico in collaborazione con altri colleghi.
Ha pubblicato svariati articoli scientifici sulla fitoterapia sulla rivista Acta Phytotherapeutica, organo ufficiale della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e su altre riviste scientifiche internazionali.
Collabora con alcune testate giornalistiche (Corriere Salute e altri) per la stesura e la validazione di articoli inerenti la fitoterapia. Effettua inoltre consulenza scientifica nel settore industriale farmaceutico rivolto alla fitoterapia.
È Presidente della Società Italiana di Medicina naturale (SIMN), fondazione a carattere scientifico per la formazione fitoterapica dei medici e dei farmacisti, per la ricerca clinica in fitoterapia e per la farmacovigilanza nel settore fitoterapico.
È membro del progetto Phytonet, che è un progetto di ricerca sugli isoflavoni di soia finanziato dalla Comunità Europea.
Ha svolto e svolge numerosi corsi di fitoterapia scientifica per farmacisti, medici pediatri e medici di medicina generale nell’ambito del programma ECM del Ministero della Salute.

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