Troppi grassi in tavola e la memoria fa cilecca

Burro & Co. non sono soltanto nocivi per l’apparato cardiocircolatorio, ma possono compromettere rapidamente anche le capacità cognitive e le prestazioni fisiche.

Uno studio condotto da un team di ricercatori della Oxford University e pubblicato sulla rivista FASEB Journal ribadisce i vantaggi di una dieta equilibrata e povera di grassi.

Un’alimentazione ricca di lipidi, come è noto, compromette nel lungo termine soprattutto l’apparato cardiovascolare, oltre ad aumentare il rischio di patologie come il diabete o di disturbi correlati con l’obesità.

Secondo gli esperti che hanno condotto questo studio potrebbe incidere negativamente, sul breve termine, anche sulle prestazioni fisiche e sulle capacità cognitive.

Prestazioni fisiche dimezzate

Dopo aver nutrito un campione di 42 topi con cibo a basso contenuto di grassi (7,5%) e averne misurato la resistenza fisica e le capacità cognitive, hanno alimentato metà del campione con mangime a elevato intake calorico (55% di grassi).

Hanno così scoperto che i topi, quando passano da una dieta standard a un regime molto ricco di grassi, dimostrano un calo estremamente veloce delle prestazioni fisiche.

Dopo soltanto nove giorni sono stati in grado di eseguire appena il 50 per cento del percorso su tapis roulant, rispetto a quelli che hanno continuato con una dieta a basso contenuto di grassi.

I ricordi vanno in tilt

Anche le capacità cognitive ne risentono: messe alla prova in speciali labirinti, le cavie di questo secondo gruppo hanno commesso più errori, dimostrando una minore efficienza della memoria di lavoro a breve termine.

Sebbene gli effetti nocivi a lungo termine dei grassi sulle performance cognitive siano da tempo noti, la ricerca britannica ne evidenzia per la prima volta l’effetto immediato.

Il risultato è un monito per le persone che per abitudine si alimentano con cibi ricchi di grassi. Secondo gli esperti, per scongiurare ogni rischio è opportuno adottare una dieta equilibrata, a basso contenuto calorico e ricca di frutta e verdura.

L’apporto dei grassi, soprattutto quelli saturi, non dovrebbe mai superare il 30 per cento del fabbisogno calorico giornaliero.

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