"Tic in bambina di 6 anni"
Mia figlia ha sei anni ed è da un anno e mezzo che ha dei tic che interessano entrambi gli occhi. A volte smette, per poi riprendere. Vorrei sapere se è il caso di fare una visita neurologica.
Risponde: Battaglioli Marina - Pediatra e neonatologa
I tic sono piuttosto frequenti, si stima che circa il 20% delle persone, almeno in qualche momento della vita, ne soffra. Iniziano in genere durante l'infanzia, persistono per anni, spesso scompaiono e a volte si ripresentano più avanti nel tempo. Sono dei movimenti involontari, improvvisi, ripetitivi e stereotipati, che coinvolgono di solito la mimica del volto, soprattutto occhi e bocca. A volte coinvolgono le spalle, meno frequentemente gli arti e il tronco. Possono sentirsi anche dei suoni, dei fischi o degli schiocchi con la lingua, a volte parole ben distinte. Talvolta sono buffi da vedere, a volte suscitano nervosismo. La comparsa nel periodo della crescita, nella prima e seconda infanzia (cioè asilo e inizio dell'età scolare) coincide con un periodo di alta maturazione delle strutture cerebrali e di elevata stimolazione delle stesse, come se qualcosa sfuggisse al controllo in un momento di iperattività. Se ci sono momenti di disagio o di tensione, il tic aumenta, sia per intensità del singolo episodio, sia per frequenza degli episodi. Tendono comunque a scomparire con la crescita, o almeno ad attenuarsi. Non sono un problema in sé, solo se eccessivamente ripetuti possono provocare dolore muscolare o crampi, come accade nel caso di prolungata attività fisica. Non serve cercare di reprimerli o sgridare il bambino o farlo sentire in colpa. Può addirittura essere controproducente, perché aumenta il disagio e lo stress. È come sgridare uno che tossisce: non si può reprimere il tic, il movimento è del tutto involontario e non si preannuncia. Può essere utile parlarne con il pediatra o con gli insegnanti a scuola, per capire se e come questo interferisca con le attività di apprendimento e di relazione con i compagni. Solo in questo caso è opportuno fare approfondimenti neurologici o psicologici.