Ereditarietà dell’infarto

DOMANDA

Mio padre e mio nonno sono morti di infarto prima dei 60 anni. So che queste malattie sono familiari e possono più facilmente colpire i figli maschi. Ho 30 anni, godo di buona salute e non sono preoccupato, ma vorrei sapere se è possibile mettersi al riparo da rischi futuri?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Claudio Panciroli, Cardiologo

A 30 anni, per un maschio che è in buona salute e senza altri fattori di rischio non ci sono particolari problemi.
Ovviamente, la familiarità cardiovascolare per IMA (infarto miocardico acuto) non si può cancellare e, per questo, chi è in una tale situazione deve essere ancora più attento di altri a mantenere uno stile di vita corretto.
Quindi, per la propria tranquillità, si possono e si devono azzerare tutti gli altri fattori di rischio come il fumo, la sedentarietà, l'obesità, l'ipertensione, la dislipidemia e il diabete.
Per i possibili problemi connessi alla familiarità è sufficiente fare tre volte alla settimana per almeno un' ora, attività fisica di tipo aerobico (nuoto, corsa leggera, bici).
Inoltre, fino ai 50/60 anni è bene controllare la pressione ogni 4 mesi circa e sottoporsi a una vista cardiologia sporadicamente ogni 5 anni circa; sempre se, nel frattempo, non sono intervenuti sintomi o altri fattori di rischio. Dopo i 60 anni i controlli devono essere più
ravvicinati.
A tutte le età sono consigliabili esami del sangue annuali.

Claudio Panciroli
Cardiologo
Dal 1985 esercita la professione presso l’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi, in USS Interdipartimentale di Emodinamica di cui è responsabile e in USC di Cardiologia e, privatamente, in ambulatorio.
Laureato e specializzato presso l’Università degli studi di Pavia, dal 1996 si occupa principalmente di emodinamica e dal 2001 anche di interventistica coronarica.
Ha frequentato negli anni, per studio, i seguenti reparti ospedalieri: CNR Fisiologia Clinica di Pisa, Centro Medico di Montescano, Cardiologia di Trieste, Centro Trapianti di Milano Niguarda Cardiologia, l’emodinamica di Cittadella (PD), l’emodinamica di Legnano, l’emodinamica di Pavia (consecutivamente per 5 anni in comando periodico), l’emodinamica HSR Milano occupandosi di Angina di Prinzmetal ed aritmie ischemiche, scompenso cardiaco, sindromi coronariche acute, IMA.
Ha ricoperto diversi incarichi pubblici, tra i quali: Ufficiale Medico con incarico di Dirigente del Servizio Sanitario, Direttore sanitario provinciale CRI Lodi, VicePresidente CRI Lodi, Presidente Lega Navale Italiana sez. Lodi, Insegnante scuola infermieri AO Lodi.
È autore e coautore di 153 pubblicazioni scientifiche tra articoli ed abstracts su riviste cardiologiche nazionali ed internazionali; è stato relatore a 34 congressi/convegni nazionali ed a 10 congressi di cardiologia internazionali.
Ha eseguito diversi studi clinici policentrici; ora sono in corso o appena conclusi cinque studi clinici policentrici per l’emodinamica (Early ACS, Cactus, Patogenesi della trombosi acuta nell’IMA, Apical Balloning, BLINK)

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