Biancospino contro tachicardia ed extrasistoli

DOMANDA

Ho 54 anni, sottoposto a intervento di ablazione per FA senza complicazione (dai pre-esami risulta che ho un cuore sano). Da circa 4 mesi soffro di fastidiose extrasistoli che mi creano ansia e paure con conseguente insonnia. Mi hanno consigliato di aiutarmi con tisane composta da un mix di passiflora, camomilla, biancospino e melissa. Volevo una Sua opinione, grazie.

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Antonello Sannia, Endocrinologo, docente di Fitoterapia

Per combattere la tachicardia, l'extrasistolia e le palpitazioni in soggetti con un cuore sano, come Lei riferisce di avere, la pianta migliore è il Biancospino.
Esso rallenta i battiti cardiaci ostacolando quindi aritmie e palpitazioni e inoltre favorisce il funzionamento del cuore e dei vasi sanguigni grazie alla sua azione antiossidante. Tra l'altro la sua tollerabilità è ottima. Va preso come estratto secco titolato in iperoside minimo 0,7%. La dose giornaliere consigliata di questo estratto secco è in media di 250-300 mg al mattino al risveglio e di 250-300 mg a metà pomeriggio. Può continuare la cura anche cronicamente.

Antonello Sannia
Endocrinologo, docente di Fitoterapia
Ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1978 e la Specializzazione in Endocrinologia nel 1981 presso l’Università di Genova.
Nella prima metà degli anni 80 ha frequentato a più riprese corsi di perfezionamento in Fitoterapia in Francia.
Attualmente è docente al corso di perfezionamento in fitoterapia presso le Università di Siena e di Pavia, è membro della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e svolge la sua attività libero professionale in alcuni Centri Medici Specialistici in Piemonte, dove coordina un gruppo di ricerca clinica nel settore fitoterapico in collaborazione con altri colleghi.
Ha pubblicato svariati articoli scientifici sulla fitoterapia sulla rivista Acta Phytotherapeutica, organo ufficiale della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e su altre riviste scientifiche internazionali.
Collabora con alcune testate giornalistiche (Corriere Salute e altri) per la stesura e la validazione di articoli inerenti la fitoterapia. Effettua inoltre consulenza scientifica nel settore industriale farmaceutico rivolto alla fitoterapia.
È Presidente della Società Italiana di Medicina naturale (SIMN), fondazione a carattere scientifico per la formazione fitoterapica dei medici e dei farmacisti, per la ricerca clinica in fitoterapia e per la farmacovigilanza nel settore fitoterapico.
È membro del progetto Phytonet, che è un progetto di ricerca sugli isoflavoni di soia finanziato dalla Comunità Europea.
Ha svolto e svolge numerosi corsi di fitoterapia scientifica per farmacisti, medici pediatri e medici di medicina generale nell’ambito del programma ECM del Ministero della Salute.

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