Se a 11 anni si rifugia nel cibo quando è sola

DOMANDA

Mia figlia ha 11 anni, è alta 145 cm e pesa 55 chili, ma quel che mi fa paura è che quando è sola e senza controllo tende a mangiare tutto quello che sa non poter mangiare. Sto cercando di seguire con lei una dieta e di farle fare regolarmente attività fisica, ma sembra non ottenere risultati. Non so se sia il caso di fare indagini più approfondite o di rivolgermi a uno psicologo. Come posso affrontare con lei questo argomento per non farlo diventare un problema che potrebbe, un domani, affrontare in maniera sbagliata? Non è sviluppata ma credo manchi poco.

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Marina Battaglioli, Pediatra e neonatologa

La ricerca del cibo può essere un gesto compensatorio, per calmare l'ansia, per noia, perché la dieta è nel complesso scorretta: sono condizioni che possono portare a una sensazione di fame. Una dieta ricca di alimenti a lenta digestione: cibi integrali, molte fibre, un giusto apporto di proteine rallentano l'assorbimento del pasto e ritardano la sensazione di fame. Il movimento fisico aumenta il consumo energetico. Evitare di tenere in casa i cibi "vietati" è sempre una buona regola. Le merendine, i "fuori pasto" sono deleteri per chi cerca di controllare l'introito di calorie. Andrebbero permessi solo spuntini leggeri, magari a base di frutta, se il pranzo e la colazione sono stati adeguati. Dopo cena non si dovrebbe mangiare più. Mangiare di più quando si è da soli, in genere è un modo per riempire il tempo. Insegni a sua figlia, con garbo e tatto, a trovare delle alternative al cibo, quando non ha compagnia.

Marina Battaglioli
Pediatra e neonatologa
Dirigente medico di 1° livello c/o Patologia Neonatale – Nido P.O. Buzzi.
Laureata in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1990, opera fino al 1994 come studente interna prima e poi come specializzanda presso la Clinica De Marchi e la Clinica Mangiagalli dell’Università degli Studi di Milano dove consegue la specializzazione in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996.
Tra il 1994 e il 1996 è titolare di una borsa di studio per il Trasporto Neonatale d’Emergenza presso il reparto di Patologia Neonatale della Clinica Mangiagalli, dove opera fino al 1998. Tra il 1998 e il 2000 presta la propria opera al Nido dell’Ospedale S.Giuseppe di Milano prima e poi alla Divisione di Pediatria e Patologia Neonatale dell’Ospedale “Valduce” di Como.
Dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, attualmente è Dirigente medico di 1° livello.

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