Scintigrafia tiroidea durante allattamento

DOMANDA

Da 2 anni ho scoperto di avere dei noduli alla tiroide, ho fatto controllo ecografico dei più piccoli e ago aspirato per i più grossi e, dopo il parto avvenuto tre mesi fa, ho fatto il controllo annuale da cui è emerso un ipertiroidismo definito subclinico. Avendo eseguito una scintigrafia, per quanto tempo devo restare isolata e, soprattutto, non allattare il neonato?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo

La scintigrafia in allattamento andrebbe evitata poiché pone dei problemi gestionali relativamente importanti. Andrebbe comunque prelevato latte materno da tenere in frigorifero per sostituire alcune poppate. In ogni caso lo iodio 131, comunemente utilizzato per questa procedura, potrebbe rinvenirsi nel latte materno per molte settimane e passare al bambino, e l’allattamento va sospeso in modo definitivo. Stare distanti almeno due metri per almeno due giorni dai bambini può essere una buona precauzione; la distanza è l’elemento precauzionale più importante. Diverso potrebbe essere il discorso se sono stati usati altri traccianti radioattivi. I relativi consigli vengono comunque sempre dati dagli operatori della medicina nucleare dove viene effettuato l’esame. I farmaci per l’ipertiroidismo si possono usare durante l’allattamento.

Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.

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