Running: farlo bene per dimagrire

Per buttare giù i chili di troppo con la corsa non bisogna strafare, ma procedere per gradi e curare anche l’alimentazione.

L’arrivo della bella stagione è il momento dei buoni propositi: il clima favorevole, il desiderio di superare la famigerata “prova costume” ci spingono a vincere la pigrizia, tagliare le calorie extra e iniziare a muoverci per buttare giù quei chili di troppo che ci affliggono.

Quale scelta migliore di una corsa al parco? È semplice, economica, alla portata di tutti: ma la spinta di motivazione iniziale può non bastare, o essere addirittura controproducente. Vale per la corsa quel che vale per ogni altra attività fisica: è facile incappare in errori che possono annullare gli indubbi benefici dell’attività sportiva.

Conoscere i propri limiti

Va innanzitutto precisato che il running è uno sport per molti, ma non per tutti. La relativa facilità con cui si può iniziare un programma di corsa e la crescente popolarità di questo sport, soprattutto a livello amatoriale, rischia di ingannarci, soprattutto se l’obiettivo è dimagrire.

È molto importante sottoporsi a una visita medica per l’idoneità sportiva, allo scopo di escludere eventuali controindicazioni: iniziare a correre senza essere consci dei propri limiti e delle proprie peculiarità fisiche è la strada maestra verso infortuni e problemi articolari che potrebbero compromettere l’efficacia della corsa.

Conoscere i propri limiti vuol dire anche saper interpretare i segnali che ci invia il nostro corpo. Una volta che si inizia, è molto importante non forzare le tappe: procedere per gradi, senza trascurare l’importanza del riscaldamento e senza concentrarsi esclusivamente sul ritmo, la velocità o la distanza percorsa. È più importante, soprattutto nelle prime sessioni, abituare il corpo alla fatica e rispettare i tempi di recupero: è più produttivo per il proprio benessere e per la propria salute e ci mette al riparo dal rischio infortuni.

Per “ascoltare” i segnali del nostro organismo può essere d’aiuto tenere sotto controllo la frequenza cardiaca (magari con l’aiuto di un cardiofrequenzimetro) di pari passo con il ritmo della corsa: se l’obiettivo primario è quello di bruciare calorie e potenziare il cuore, uno sforzo eccessivo può essere controproducente. La frequenza del battito ideale per ottenere il massimo risultato è circa l’80% della frequenza cardiaca massima: un fattore, questo, che varia principalmente in base all’età.

Non solo corsa: l’alimentazione del podista

Ovviamente la corsa non è di per sé una panacea e da sola non può bastare a buttare giù quei chili di troppo: curare l’alimentazione resta un aspetto importantissimo, non solo sotto l’aspetto quantitativo.

Non si tratta infatti di “fare la fame”, ma più che altro di prestare attenzione alla qualità dei propri pasti, soprattutto in corrispondenza delle sessioni di allenamento. L’alimentazione deve necessariamente essere tarata sulle proprie caratteristiche individuali e sul programma di allenamento che si è scelto di seguire, ma esistono alcune linee guida generali a cui attenersi:

  • evitare, o limitare il più possibile, il consumo di alcolici e bevande zuccherate. Viceversa, è importante durante la sessione mantenere un’idratazione adeguata e non sottovalutare la necessità di bere molta acqua
  • equilibrio nell’assunzione di carboidrati. Pane e pasta non sono necessariamente da eliminare: l’organismo ha bisogno della giusta quantità di energia per sostenere lo sforzo fisico. Serve invece più moderazione nel consumo di salumi, formaggi e dolci.

Un ultimo, ma non meno importante consiglio riguarda infine l’abbigliamento, in particolar modo le scarpe. Esistono in commercio svariati modelli, adatti alle più diverse esigenze: un piccolo ma importante investimento per rendere la propria esperienza più confortevole e sicura.

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