"Reflusso e colite: quando è necessaria la gastroscopia"
Ho 24 anni e da circa un anno ho iniziato a soffrire di reflusso gastroesofageo associato ad attacchi di colite fortissimi. Nonostante la cura mi era diminuita soltanto l'acidità di stomaco ma non il reflusso e i problemi intestinali e non appena sospesa è ritornata subito anche l'acidità. Da 8 mesi non assumo più lattosio o proteine del latte e ho scongiutrato gli attacchi di colite, ma ho ancora fortissimi dolori di stomaco con reflusso acido accompagnato da gonfiore, meteorismo, dolori. Anche le feci sono sempre non formate, unte e si nota la presenza di molto cibo non digerito. L'unica cosa che mi fa stare meglio sono gli IPP, ma il mio medico non vuole prescrivermi nessuna terapia fino a quando non faccio la gastroscopia della quale ho estremamente paura: esistono altri esami per scoprire che cosa ho? Gli esami del sangue, fegato e il RAST degli alimenti era tutto negativocome il test del morbo celiaco.
Risponde: Mazzocchi Samanta - Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
Purtroppo non abbiamo molte altre armi, oltre alla gastroscopia, per studiare sintomi quali epigastralgia e pirosi. Tuttavia sembra che i suoi disturbi rispondano bene alla terapia medica. L’esame endoscopico, nel suo caso, è indicato solo per una conferma diagnostica. Un’alternativa può essere proseguire la terapia medica (IPP e procinetico) per almeno tre mesi. Eventualmente si può indagare la presenza di Helicobacter pylori tramite un’esame sulle feci alla ricerca dell’antigene. Se l’Helicobacter fosse assente e la terapia medica proseguita più a lungo non fosse efficace, allora ritengo indicata e non procrastinabile la gastroscopia.