Pillola assunta in modo continuativo

DOMANDA

Dopo l'asportazione di un mioma che mi causava severe perdite ematiche mi è stata prescritta la pillola etinilestradiolo + levonorgestrel da assume per tre mesi senza osservare la pausa dei 7 giorni. Durante questo periodo la mia emoglobina si è ristabilita come non accadeva da 15 anni. Vivo le mestruazioni come un evento stressante sia dal punto di vista fisico che psicologico. Considerato che non desidero gravidanze, al momento sto andando avanti assumendo la pillola di continuo. Desideravo chiederle se questa modalitá di assunzione è pericolosa.

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo

Se il mioma non era intracavitario, ma anche se lo fosse stato ed è stato ben asportato, una alternativa all’assunzione continua di una pillola, qualunque essa sia, è l’inserimento in utero di un sistema intrauterino al levonorgestrel (IUS-LNG). Questo strumento ha la capacità di ridurre decisamente le mestruazioni spesso fino alla loro scomparsa, che avviene in un 30% dei casi entro un anno dall’inserimento, con grandi vantaggi in termini di qualità di vita e con grandi miglioramenti di emocromo, sideremia e ferritina come descritto in tutte le casistiche. Lo IUS al levonorgestrel è infatti indicato come strumento di prima scelta in tutte le condizioni di flussi mestruali abbondanti, sia nelle nostre linee guida nazionali che in quelle internazionali. Considerando che l’uso continuo di una pillola non è di per se pericoloso, va però detto che assumendola lei introduce quotidianamente ormoni che circolano nell’organismo. L’uso del sistema intrauterino al levonorgestrel, pur avendo una efficacia elevatissima a livello anticoncezionale ed a livello della riduzione del flusso mestruale, non è accompagnato da nessun sostanziale assorbimento di ormoni a livello generale dell’organismo. Infatti la quantità di levonorgestrel in esso contenuta basta per cinque anni ed è decisamente molto inferiore a quella contenuta in una pillola per via orale che contenga lo stesso ormone e che venga assunta quotidianamente (52 mg per 5 anni dismessi in cavità uterina alla dose di 20 microgrammi al giorno dello IUS contro 100 mg in un giorno della pillola). La dose dismessa è talmente bassa da non andare in circolo, e la sua efficacia anticoncezionale è praticamente assoluta, poiché sfiora il 100%, mentre ciò non è per la pillola (che può essere dimenticata, vomitata, eccetera).

Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.

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