Non solo stress: così una risata migliora la salute

Una bella risata aiuta a stare bene nel fisico e nell’anima. Lo provano numerose ricerche.

Ridere aiuta a stare bene nel fisico e nell’anima, è un’esperienza comune a tutti e confermata anche dalla scienza. Anni di ricerche presso numerose università ne hanno dimostrato infatti gli effetti benefici sulla salute psicofisica.

Con una bella risata vengono liberate sostanze che hanno una funzione benefica sul sistema immunitario e che migliorano il tono dell'umore; tali sostanze, inoltre, eliminano lo stress aiutandoci a prevenire tutta una serie di disturbi correlati: attacchi di panico, depressione, ansia, malattie cardiovascolari.

Da dove nasce una risata

«Tutti sanno che molte ricerche hanno confermato che ridere fa bene, ma a me interessa ciò che rende la risata possibile, perché ridere è un fiore che nasce spontaneo sul terreno della relazione, se ben coltivato» spiega Michele Galgani, psicologo e psicoterapeuta della gestalt (corrente della psicologia incentrata sui temi della percezione e dell'esperienza), che lavora a Bitonto, in provincia di Bari, presso l’Hospice Aurelio Marena.

«Noi ridiamo quando scopriamo qualcosa di nuovo, che ci suscita interesse e non è pericoloso. La risata quindi è un’esperienza di conoscenza, una testimonianza della sorpresa che è avvenuta dentro di noi. Può nascere dalla necessità di scoprire qualcosa di diverso dentro la realtà che già conosciamo. Così ridere all’interno di una situazione anche drammatica può aiutarci a vedere la stessa da un punto di vista diverso, rendendola più sopportabile» sottolinea lo psicoterapeuta e autore del libro “Ridendo s’impara” (edizioni L’Età dell’Acquario) e del percorso di formazione “L’arte di ridere”, dove si occupa degli effetti benefici della risata nei differenti contesti, ma ancor più di ciò che la precede e da cui scaturisce: il gioco.

«È importante conservare sempre la capacità di giocare e di stupirsi. “Da quanto non ridi?” è la domanda che faccio ai miei pazienti, e da lì può avere inizio un percorso per migliorare la qualità di vita di ognuno».

Come ritrovare il sorriso…

«Ridere è una capacità innata, ma che in qualche caso può, per così dire, rattrappirsi. Bisogna riuscire a ritrovarla dentro se stessi. È importante sapere ridere con qualcuno, è un’esperienza molto positiva, di profonda intimità, ben diversa dal ridere di qualcuno. I nostri discorsi e i nostri comportamenti sono invece troppo spesso improntati alla rigidità e alla serietà» spiega Michele Galgani.

…anche nella malattia

«Giocare ed essere pronti a osservare le cose anche da un’angolatura di poco differente è una capacità importante anche nei momenti più difficili. Perfino in situazioni di malattia e sofferenza è possibile ritrovare questa capacità e trarne beneficio. In un ospedale la figura in camice bianco è sempre carica di timori e aspettative. Oltre ai pazienti, a me interessa aiutare anche questi professionisti a recuperare e mantenere viva la possibilità di stupirsi delle persone e della vita, nonostante tutto, un po’ come fa un clown».

«Nella mia attività di psicologo in hospice, quando un paziente mi racconta della sua malattia, a volte dico “Beh, hai davvero un curriculum importante…“. Questa frase, senza mancare di rispetto, a volte fa sorridere. Altre volte è, semplicemente, l’inizio di un percorso di accoglienza dell’esperienza di malattia. Un accorgimento per cercare di restituire tutti i colori alla vita ed evitare, se possibile, che il buio e l’angoscia cancellino tutto il resto» conclude l’esperto.

Alessandra Margreth
Alessandra Margreth
Nata e cresciuta a Milano, da sempre amante della scrittura, si è laureata in Lettere all’Università Cattolica. Inizia l’attività giornalistica nella redazione di Alba, settimanale femminile della Compagnia di San Paolo, dove ha ricoperto i ruoli di redattore e caposervizio. Dopo esperienze in altre testate a larga diffusione, si trova quasi per caso a collaborare con il settore della salute, si appassiona e decide di proseguire la sua professione in questo campo. Dal 2000 collabora con Repubblica Salute, cartaceo e online. Sempre nel campo della salute ha scritto anche per diverse testate di vari editori. Dato che la divulgazione ha molte facce, ha lavorato anche come autore televisivo e ora alle collaborazioni affianca attività di consulenza nella comunicazione aziendale nel settore. Ama molto il mare, quando può fa lunghe passeggiate in mezzo alla natura. Non ha figli ma dispone di cinque nipoti. Ha letto un po’ di tutto, ora in vacanza sceglie gialli d’autore. Tra le sue mete preferite la Grecia e la Sicilia.  

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