DOMANDA
Pratico regolarmente mountain bike da due/tre anni e con il mio compagno abbiamo deciso di provare ad avere un figlio. Il continuare a praticare questo sport potrebbe influire negativamente durante il periodo in cui l'eventuale ovulo fecondato va a impiantarsi nella mucosa uterina? Nel caso poi di gravidanza in atto è sconsigliabile continuare a pedalare? A parte la possibilità di cadute e le vibrazioni/sbalzi se per tenermi in movimento usassi a casa una bici da spinning per delle sedute tranquille?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo
Praticare la mountain bike durante una gravidanza potrebbe essere sconveniente per le possibilità di cadute, per le vibrazioni e i sobbalzi dovuti alle sconnessioni del terreno per i traumi che il bacino e l’utero potrebbero riceverne. In particolare è assolutamente sconsigliato nel primo trimestre, quando la probabilità di minaccia d’aborto e di aborto spontaneo, è più elevata rispetto a quella della popolazione in generale, che si pone attorno al 15-20% delle gravidanze. Ciò vale comunque per tutti gli sport che possano implicare cadute, traumi o sforzi improvvisi ed eccessivi. Per contro praticare la bicicletta su strada o in casa, in modo tranquillo, senza eccessivo sforzo, può essere fatto senza rischi.
Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.