"Micropolicistosi e concepimento"
Soffro di ovaio micropolicistico da molto. Un mesetto fa facendo delle analisi ho scoperto di avere la prolattina mossa e il medico curante mi ha prescritto cabergolina 1 compressa alla settimana. Da aprile sto tentando di avere una gravidanza, ma niente. La ginecologa mi ha prescritto chiro-inositolo. Quali problemi comporta l’ovaia micropolicistica nel concepimento? I due preparati che prendo mi dovrebbero aiutare vero?
Risponde: Arisi Emilio - Ginecologo
La condizione di ovaio micropolicistico (PCO) è strutturale della persona e, pur con delle variazioni da individuo a individuo (in certe donne i segni sono molto modesti: lieve ipertricosi, acne, pelle grassa, mestruazioni regolari o quasi, peso pressoché normale; in altre donne i segni sono estremamente evidenti fino alla ipertricosi notevolissima e alla scomparsa delle mestruazioni; di mezzo ci stanno tutte le relative sfumature), tende a migliorare con il progredire degli anni e comunque dopo i 35 anni. Essa si accompagna a un complesso di modificazioni metaboliche che possono anche indurre la cosiddetta “sindrome metabolica”, con influssi oltre che sugli aspetti riproduttivi anche sugli aspetti cardiocircolatori e metabolici in senso generale, in particolare quando ci sia un aumento del peso. Per restare agli aspetti riproduttivi, nella PCO essi vengono condizionati da una perversione ormonale che, oltre a trasformare il progesterone in testosterone, rende più difficile l’ovulazione e, di conseguenza, anche la possibile fecondazione. Anche se ciò non è sempre vero perché entra in azione anche il “gioco delle probabilità”, in cui interferiscono moltissimi fattori biologici di parte maschile e di parte femminile. Per restare poi ai soli aspetti ormonali della micropolicistosi ovarica essa si accompagna comunemente a una inversione del rapporto FSH-LH e a un possibile innalzamento della prolattina. I farmaci che combattono l’iperprolattinemia sono ovviamente utili in questi casi, e alcuni elementi di esperienza clinica fanno ritenere utile l’uso degli integratori come quelli citati che potrebbero aiutare i meccanismi della ovulazione.