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Meningite: cause, sintomi, rimedi

25 Ottobre 2019
È un’infiammazione delle meningi, cioè dell’involucro che riveste il cervello e il midollo spinale.
Tempo di lettura: 5 minuti
Meningite sintomi terapie

Che cos’è

Per quanto il termine meningite sia comunemente riferito alla forma epidemica, nel gergo medico indica genericamente un’infiammazione delle meningi, cioè dell’involucro che riveste il cervello e il midollo spinale, costituito da tre foglietti sovrapposti, la dura madre, la pia madre e l’aracnoide.

Indipendentemente dalla causa, le manifestazioni cliniche della meningite sono spesso accomunate da manifestazioni simili.

Cause

Le cause della meningite possono essere diverse: infettive (batteriche, virali, fungine o parassitarie), fisiche (traumatiche, da esposizione a radiazioni), neoplastiche.

Per la diagnosi è fondamentale la conoscenza della storia recente dell’individuo: la classica meningite meningococcica, per esempio, colpisce, con un tipico andamento a focolaio, persone che sono state strettamente a contatto (per esempio studenti, seminaristi, frequentatori di palestra, reclute). In genere la meningite meningococcica colpisce la prima infanzia e l’adolescenza.

Ci sono 13 diversi tipi di meningococco, ma soltanto 5 (denominati A, B, C, W 135 e Y) sono responsabili di meningite.

In Italia e in Europa i sierogruppi B e C sono i più frequenti. Va ricordato che fino al 30% degli individui è portatore sano di meningococco, che ospita nel naso e nella gola.

Altri microrganismi importanti sono lo pneumococco, un patogeno delle vie respiratorie che acquista maggiore importanza negli anziani, e l’haemophilus influenzae di tipo b, che rappresenta al contrario la causa più importante di meningite nel neonato.

Sintomi più comuni I sintomi più frequenti della meningite sono:

  • rigidità nucale;
  • febbre alta;
  • mal di testa;
  • vomito (di solito a getto);
  • compromissione del livello di coscienza;
  • letargia;
  • convulsioni;

I sintomi della meningite da meningococco non sono diversi da quelli delle altre meningiti batteriche, ma nel 10-20% dei casi la forma è rapida e acuta, con un decorso fulminante che può portare alla morte in poche ore.

Va precisato che nel lattante e nel bambino piccolo i sintomi possono essere più sfumati, con pianto, lamentosità, irritabilità, tendenza alla sonnolenza con scarsa reattività agli stimoli, mantenimento della classica postura “a canna di fucile”, con le ginocchia flesse e le gambe sovrapposte tra loro.

Complicazioni

La meningite, oltre alla morte fulminante, può determinare complicazioni anche gravi, con danni neurologici permanenti, come la perdita dell’udito, della vista, della capacità di comunicare o di apprendere, problemi comportamentali e danni cerebrali, fino alla paralisi.

Tra le complicazioni di natura non neurologica, in particolare per quanto riguarda il meningococco, possono esserci danni renali e alle ghiandole surrenali, con conseguenti squilibri ormonali.

Cure

La meningite batterica, diagnosticata mediante opportuni esami del sangue e del liquido cerebrospinale, richiede un trattamento con antibiotici.

A seconda dei microrganismi in causa può essere valutata l’opportunità di una profilassi antibiotica degli individui esposti al rischio di contagio.

Va ricordato che la meningite da haemophilus, quella da pneumococco e da meningococco possono essere prevenute grazie alla disponibilità di vaccini specifici.

Quando consultare il medico

È sempre bene consultare il medico nel caso in cui un individuo lamenti mal di testa ingravescente, con progressiva perdita dello stato di coscienza (difficoltà al risveglio) ed eventuale vomito a getto.

Dopo un trauma cranico, a meno di lesioni evidenti, è fondamentale un periodo di osservazione di 24 ore. Nel caso di un bambino i genitori vengono allertati a verificarne la reattività e il comportamento.

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