Pubblicità

I formaggi grassi servono a qualcosa. Ci proteggono dal…

8 Gennaio 2020
Taleggio, gorgonzola & Co. sono uno scudo contro il diabete.
Tempo di lettura: 4 minuti
formaggi grassi diabete

Taleggio, gorgonzola & Co. sono uno scudo contro il diabete. Lo afferma uno presentato a un recente congresso medico. Ma gli esperti avvisano: chi è in sovrappeso dovrebbe comunque evitarli.

Consumare otto o più porzioni di prodotti lattiero-caseari ad alto contenuto in grassi, quindi interi, ha un rischio del 23 per cento più basso di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a chi ne consuma soltanto una porzione al giorno.

Sono questi i risultati di una ricerca svedese presentata a Vienna durante il recente congresso dell'Associazione europea per lo studio del diabete (Easd).

Secondo i ricercatori sembra che i grassi svolgano effetti sul metabolismo del glucosio e sulla sensibilità all'insulina giocando un ruolo importante nello sviluppo del diabete 2.

Quali sono i formaggi più grassi? Ecco alcuni esempi: fontina, taleggio, gorgonzola, caciotta di pecora, quartirolo, camembert, crescenza, mozzarella di bufala, mascarpone.


Formaggio
Grammi di grasso/100 grammi
Fontina
26,9
Taleggio
26,2
Gorgonzola27,1
Caciotta di pecora27,3
Quartirolo24
Camembert23,7
Crescenza23,3
Mozzarella di bufala24,4
Mascarpone47

Se sei in sovrappeso meglio andarci piano

Attenzione, però. I diabetologi concordano sul fatto che, nonostante l’effetto protettivo dei prodotti caseari, chi è obeso o in sovrappeso dovrebbe evitarli dal momento che contengono molte calorie.

Sotto accusa, invece, la carne. Sembra infatti che i prodotti di origine animale consumati in grandi quantità aumentano il rischio diabete. E questo incremento risulta a sorpresa più marcato per le carni a basso contenuto di grasso (+24%) rispetto a quelle più "grasse" (+9%).

Quanto ne sai sul diabete? Mettiti alla prova con questo quiz.

Lo sapevi che il diabete è una minaccia per la vita di coppia? Scopri perché in questo articolo.

Quanto hai trovato interessante questo contenuto?
 
Articolo scritto da:
CONSULTA L’ARCHIVIO DI DISTURBI E PATOLOGIE