Gravidanza: tutti gli esami e i test da fare


Ecco un piccolo vademecum delle analisi da effettuare e degli appuntamenti da rispettare per chi ha il pancione, trimestre per trimestre.
Anche se la gravidanza procede nel migliore dei modi, esistono alcuni esami che è bene effettuare comunque a scadenze definite, e altri che sono consigliabili.
Così terremo sempre sotto controllo l’andamento della gestazione e la salute del piccolo, in modo da intervenire subito se qualche cosa non dovesse andare per il verso migliore.
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Una volta accertata la gravidanza, il primo incontro con il ginecologo o con l’ostetrica dovrebbe avvenire entro le 10 settimane.
Durante questa prima visita verranno misurati:
In questa sede potremo chiedere tutte le informazioni che ci servono per vivere i nove mesi in serenità, avere spiegazioni anche sulle diverse possibilità di diagnosi prenatale e pianificare insieme i diversi controlli da fare.
Tra questi le ecografie, che dovranno essere almeno tre (una per trimestre), con indicazioni diverse a seconda del periodo.
Entro la tredicesima settimana si dovranno eseguire:
La prima ecografia (ecografia ostetrica) viene in genere eseguita durante la prima visita per confermare a quale settimana di gravidanza ci si trova, per monitorare il feto e anche per stabilire il numero di embrioni presenti.
Sono inoltre consigliati:
Per quanto riguarda lo screening prenatale (che può essere gratuito se la gravidanza è a rischio) oggi si tende a effettuare villocentesi o amniocentesi soltanto in caso di necessità e/o rischio individuato tramite il test combinato.
Il Test combinato va eseguito tra l’11a e la 13a settimana. Combina l’età materna, la translucenza nucale e gli esami del sangue, riducendo di molto il numero di esami invasivi. Anche se, se risulta negativo, non esclude completamente un difetto congenito.
Nel corso del trimestre potrebbe essere richiesto di ripetere alcuni esami (come esame delle urine, oppure rosolia e toxoplasmosi se risultati negativi in precedenza, test di Coombs indiretto).
A seconda di ciò che è emerso nel primo trimestre potrà essere richiesto o meno di ripetere esami già eseguiti.
Tra la 20a settimana e la 22a, viene eseguita la seconda ecografia (detta ecografia morfologica) per la diagnosi di eventuali anomalie del feto.
Esamina l’anatomia del bambino stimandone le misure e il peso e verificando la presenza e il funzionamento di tutti gli organi. In questa fase è di solito possibile rilevare anche il sesso del bambino.
Inoltre, durante la visita in genere vengono monitorati:
Entro la 16a settimana è consigliata, per le donne oltre i 36 anni, l’amniocentesi se non è stata fatta prima la villocentesi.
A cadenze stabilite, che verranno indicate dal medico, durante il terzo trimestre si faranno:
Tra le 30a e la 32a settimana si esegue la terza ecografia, per valutare liquido amniotico e placenta, controllare la crescita fetale ed evidenziare eventuali malformazioni non emerse in precedenza o segni di sofferenza fetale.
Inoltre, sono consigliati:
A 36 settimane si verifica la posizione del feto: se è ancora podalico verranno fornite le informazioni sulla possibilità di effettuare le manovre esterne per farlo girare.
E per le donne con fattore Rh negativo alla prima gravidanza andrà prevista la profilassi anti-D entro le 72 dal parto (o in caso di minaccia di aborto con perdite ematiche, aborto spontaneo dopo la 13a settimana o se c’è il rischio che il sangue fetale si mescoli con quello materno).