"Gastrite cronica atrofica, cause"
Sono un uomo di 42 anni. Circa un anno fa la gastroscopia ha evidenziato una gastrite cronica atrofica solo nell'antro con focale metaplasia intestinale. Il mio medico mi ha prescritto un Ppi e dopo mesi di assunzioni ho accusato stipsi pesante e dolori muscolari. Dopo essermi informato ho visto che questa forma di gastrite può essere dovuta a ipocloridria e i farmaci Ppi possono addirittura aggravare il quadro generale. Per sicurezza ho interrotto il trattamento e nel contempo ho richiesto una visita da un gastroenterologo ed esami del pH. Ho fatto bene a prendere questa iniziativa.
Risponde: Mazzocchi Samanta - Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
Un controllo per un parere dello specialista gastroenterologo è sicuramente necessario. L’atrofia gastrica spesso si associa a un problema autoimmune (gastrite cronica atrofica autoimmune) e va indagata tramite esami ematici specifici. È caratterizzata dalla presenza di anticorpi circolanti anti-cellule parietali gastriche e anti-fattore intrinseco. Si tratta di una condizione a lenta evoluzione, che si manifesta quando il numero di cellule parietali si riduce al punto tale da rendere lo stomaco incapace di produrre quantità sufficienti di acido, pepsinogeno e fattore intrinseco. Si verifica, di conseguenza, un malassorbimento di vitamina B12 e lo sviluppo di anemia perniciosa. Per i disturbi clinici che ne conseguono (la mal digestione) può essere utile il trattamento con metoclopramide, domperidone, clebopride, levosulpiride, mentre l’uso di inibitori della secrezione acida è controindicato per evitare un ulteriore stimolo all’ipergastrinismo.