Gambe più leggere con l’esercizio giusto


Ogni anno, la stessa storia. Non appena la temperatura aumenta, il piacere dell’estate ritrovata deve fare i conti con i fastidi dell’insufficienza venosa. Poniamo rimedio.

Disturbo sperimentato, seppur con intensità molto variabile, praticamente da ogni donna, talvolta fin dall’adolescenza e sempre più spesso con l’avanzare dell’età, le “gambe pesanti” sono frutto di un circolo non efficiente nelle vene.

Posto che un rimedio in grado di risolvere definitivamente il problema ancora manca, esistono alcune strategie che possono aiutare a migliorare la circolazione venosa periferica. Attenuando così sensazione di pesantezza e gonfiore alle gambe, riducendo la comparsa di formicolii e crampi e contribuendo a prevenire lo sviluppo di capillari superficiali e varici.

Quali? Innanzitutto il movimento che, stimolando l’azione di pompa muscolare di piede e polpaccio, aiuta le vene delle gambe a spingere il sangue verso il cuore senza affaticare troppo pareti e valvole. 

Punto primo: camminare

Basta camminare di più, facendo attenzione a tenere la schiena diritta, le spalle all’indietro e gli addominali distesi per assicurare alla colonna vertebrale una curvatura fisiologica.

E strutturare il passo in modo da appoggiare a terra prima il tallone, quindi l’avampiede e per ultime le dita.

E, poi, praticare ogni giorno pochi esercizi semplici e divertenti.

Gli esercizi da seduti

In ufficio o la sera a casa davanti alla tv, la circolazione delle gambe si può favorire anche stando seduti, senza dare troppo nell’occhio.

Accavallare le gambe, alternativamente, e ruotare lentamente il piede e la caviglia, disegnando cerchi ampi e completi. L’ideale è eseguire 10-15 rotazioni per ogni lato e ripetere l’esercizio più volte al giorno.

Sempre per le caviglie, allungare le gambe in avanti e ruotare le caviglie verso l’esterno, in modo che i talloni si tocchino; i piedi devono essere distesi il più possibile. Mantenere per 2-3 secondi, poi ruotare verso l’interno, portando le dita a contatto tra loro. L’intero esercizio deve essere eseguito cinque volte, in ciascuna direzione.

E, ancora, seduti con le gambe sollevate e tese in avanti, si devono prima “sollevare” i piedi, in modo da avvicinare le dita alle gambe, quindi distenderli il più possibile in avanti, 10-15 volte per ciascun piede.

Un po’ meno discreta, ma molto efficace è la “bicicletta”. Ci si deve sedere vicino al bordo anteriore della sedia e sostenersi afferrandone i lati. A questo punto, si devono sollevare entrambe le ginocchia e simulare la pedalata. Vanno effettuate 10-15 pedalate complete in avanti e altrettante all’indietro.

In piedi

Altri semplici esercizi adatti a tutti, praticabili in casa o all’aperto ogni volta che si vuole, vanno eseguiti in piedi e puntano a migliorare soprattutto il tono dei polpacci. Vediamoli descriti nella seguente tabella:

Semi squat Piegarsi ripetutamente sulle ginocchia (10-20 volte), lentamente,
partendo e ritornando ogni volta in posizione eretta. Per migliorare la
stabilità i piedi vanno tenuti leggermente divaricati. La schiena deve
rimanere diritta
Calf raises In piedi diritti, a gambe unite e con le braccia lungo i fianchi, alzare
e abbassare ripetutamente i talloni (rimanendo appoggiati 2-3 secondi
sull’avampiede). Da ripetere 10-20 volte
Marcia sul posto Sollevando alternativamente le gambe fino a che la coscia risulta
parallela al suolo e poi riabbassarle. La successione va ripetuta almeno
15-20 volte (per ogni gamba)

Nell’acqua

Tutti gli esercizi fin qui proposti “a secco” possono essere adattati per l’esecuzione in mare o in piscina, traendone benefici ancora maggiori grazie al massaggio passivo dell’acqua durante il movimento. In questo caso, per le procedure che richiedono un supporto, al posto della seggiola o della parete, si può usare il bordo o la scala d’accesso alla vasca.

Altrettanto utili sono poi, naturalmente, tutte le altre forme di movimento o ginnastica in acqua e, inutile ricordarlo, il nuoto, in assoluto lo sport migliore per chi soffre di insufficienza venosa.

Rosanna Feroldi
Rosanna Feroldi
Da adolescente le avevano detto di fare il liceo classico e ha scelto lo scientifico. Alla maturità, le hanno detto di iscriversi Lettere e Filosofia e ha puntato su Biologia. Dopo laurea e tirocinio, al dottorato in elettrofisiologia ha preferito un corso di comunicazione e giornalismo scientifico della Facoltà di Farmacia - Università Statale di Milano. Insomma, non è il tipo che si lascia convincere facilmente. Da lì, è iniziato, più per gioco che per scelta, un percorso professionale che continua con soddisfazione da quasi vent'anni, passando da attività di consulente per la comunicazione su salute e stili di vita sani per il Progetto Città sane - Comune di Milano alla proficua collaborazione con la Fondazione San Raffaele di Milano, dove per 13 anni si è occupata di realizzare il magazine dell'Ospedale San Raffaele destinato ai pazienti e materiale divulgativo distribuito nell'ambito di campagne di sensibilizzazione, nonché di supportare l'attività di ufficio stampa. Contemporaneamente, entusiasta, mai stanca ed esagerando anche un po', ha interagito con numerose realtà editoriali come giornalista scientifica e medical writer, realizzando contenuti per riviste dirette al pubblico, ai medici e ai farmacisti. Il sopravvento del web ha cambiato molte cose, ma non l'ha indotta a desistere. Così, eccola ora alle prese prevalentemente con progetti editoriali online e attività di comunicazione/reportistica medico-scientifica nelle aree cliniche più disparate. A volte, si chiede come abbia fatto, altre come continuerà. The show must go on.

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