Fegato di vitello ai bambini

DOMANDA

Il pediatra mi ha sempre sconsigliato di dare il fegato di vitello alla bambina perché, pur essendo un alimento ricco di vitamina A e di ferro, è il filtro del corpo e considerando gli antibiotici e le molte altre sostanze che vengono propinate agli animali, secondo lui farebbe più male che bene. Consumare fegato di vitello è veramente così diverso che mangiare altra carne? È veramente meglio evitarlo sia per gli adulti che per i bambini?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Patrizia Maria Gatti, Specialista in Scienza dell’Alimentazione

Senza dubbio il fegato è l’organo che raccoglie e filtra le tossine dell’organismo e trasforma molti dei farmaci assunti, quindi, per certi versi, può essere sconsigliato consumare fegato, specie per gli adulti con problemi di colesterolo elevato e di obesità, dato che nel fegato degli animali da allevamento si trovano anche elevate concentrazioni di grassi. Tuttavia, una porzione la settimana di fegato di vitello (che generalmente è tenero e magro), cucinato in pentola antiaderente con una goccia di olio e molto succo di limone, ma poco cotto, è un vero toccasana per le persone che soffrono di anemia, meglio nella stagione fredda. Per i bambini in particolare, dopo i 3-4 anni, se sono sani, non ne hanno un reale bisogno, però se capita una volta ogni tanto, non dovrebbe far male. In pratica, come per tutte le carni rosse, è meglio non eccedere, comunque, oggi le carni e tutto ciò che proviene dagli animali da allevamento (frattaglie), sono sotto stretto controllo sanitario. Si affidi anche al suo macellaio di fiducia e legga bene le etichette sulle carni che devono riportare la provenienza per legge.

Patrizia Maria Gatti
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano si è Specializzata in Scienza dell’alimentazione (indirizzo dietetico) presso il medesimo Ateneo nel 1986. Nel 1994 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Biochimica e la Specializzazione in Biochimica Clinica (indirizzo diagnostico) nel 1997.

Attualmente lavora come libero professionista: svolge attività privata come medico specialista e come author and medical editor multimedia communication. È autore di numerose pubblicazioni in: ricerca clinica, ricerca scientifica di base, biochimica nutrizionale e delle malattie legate alla nutrizione (diabete, obesità, dislipidemie, aterosclerosi). Ha al suo attivo numerose partecipazioni in qualità di docente e/o di relatore a convegni e corsi di educazione nutrizionale per la popolazione generale e per le scuole e a congressi nazionali e internazionali. Possiede oltre 10 anni di esperienza nella comunicazione multimediale salute, medicina e nutrizione.

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