Febbre: insorge con l’influenza, ma non solo


La temperatura corporea aumenta in presenza virus di influenzali, ma la febbre può essere causata anche da altri fattori.
La febbre è definita come un aumento della temperatura interna del corpo al di sopra dei 37°C, considerato il livello normale.
Un incremento della temperatura può destare preoccupazione, ma di rado è una condizione pericolosa, a meno che non compaia in bambini molto piccoli, duri più di tre giorni, o sia eccessivamente elevata.
Quando l’organismo è sotto attacco da parte di virus, come quelli influenzali, reagisce innalzando la temperatura interna.
A regolare il tutto è uno specifico centro che si trova nell’ipotalamo, una zona del nostro cervello. È l'ipotalamo a trasmettere al corpo i segnali che aumentano il calore.
La temperatura può essere calcolata, con appositi termometri, in diverse aree del corpo. A seconda della sede variano i limiti di temperatura considerati normali. Lo schema seguente può essere di aiuto:
Bisogna inoltre tenere in considerazione il fatto che esistono variazioni fisiologiche nella nostra temperatura: per esempio al mattino è in genere più bassa, mentre la sera raggiunge il valore più alto.
Non tutti i casi di febbre richiedono il trattamento. Infatti, un aumento della temperatura può risultare utile perché batteri e virus, come per esempio quelli influenzali, fanno fatica a replicarsi a temperature elevate.
La febbre inoltre aumenta nel sangue la quantità di interferone che ha anche attività antivirale.
Dal momento che la febbre spesso causa disagio e aumenta la frequenza cardiaca, si può trattare con farmaci antipiretici, come l’acido acetilsalicilico o il paracetamolo che, peraltro, agiscono anche sugli altri sintomi dell’influenza.
Il trattamento farmacologico della febbre varia a seconda dell’età. Il medico va sempre chiamato nel caso che la febbre compaia nei neonati fino ai tre mesi di età.
I bambini più grandi e gli adulti, se non mostrano segni di grave sofferenza, dovrebbero solo riposarsi e rimanere ben idratati finché la febbre non supera i 39 °C.
Temperature più alte andrebbero trattate con gli antipiretici. Il medico deve essere chiamato comunque se un bambino non risponde ai farmaci o se è particolarmente irritabile o abbattuto, oppure se un adulto presenta rigidità al collo, cefalea grave, o se la febbre rimane costantemente alta per più di tre giorni.