Corretta esecuzione del tampone faringeo

DOMANDA

Ho un dubbio sulla corretta esecuzione del tampone faringeo per lo Streptococco. Ho portato mio nipote di tre anni a fare il tampone su richiesta della pediatra. Risultato: negativo. La pediatra, quando ho telefonato per comunicare l'esito, mi ha chiesto se l'infermiera aveva usato l'abbassalingua, e alla mia risposta negativa ha dichiarato l'assoluta inaffidabilità del test. Lei che cosa mi può dire a riguardo?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Marina Battaglioli, Pediatra e neonatologa

In effetti il tampone faringeo, come tutti gli esami colturali, può avere spesso dei falsi negativi. Va eseguito, meglio se con un abbassalingua, dopo alcune ore di digiuno, senza aver neppure bevuto acqua, né sciacquato la bocca o lavato i denti. Spesso queste semplici manovre puliscono la parte più anteriore delle tonsille e del faringe, che risulta, così, negativa al tampone, mentre lo streptococco c'è. A dire il vero, si verificano situazioni così quando la carica batterica è bassa, in caso contrario il tampone è positivo anche senza le accortezze che abbiamo detto. Inoltre, la faringotonsillite streptococcica ha sintomi piuttosto tipici, per cui spesso si ricorre comunque a una terapia antibiotica. Resta da vedere perché le è stato prescritto il tampone: era un semplice controllo per verificare il ritorno al benessere dopo la cura, o c'era il dubbio che si trattasse di un'infezione in atto? In ogni caso, il risultato che lei ha in mano è negativo: farei prevalere la clinica su ogni decisione, se il bambino sta bene non controlli più nulla, se ci sono dubbi che abbia ancora una tonsillite, ripeterei il tampone.

Marina Battaglioli
Pediatra e neonatologa
Dirigente medico di 1° livello c/o Patologia Neonatale – Nido P.O. Buzzi.
Laureata in Medicina e Chirurgia a Milano nel 1990, opera fino al 1994 come studente interna prima e poi come specializzanda presso la Clinica De Marchi e la Clinica Mangiagalli dell’Università degli Studi di Milano dove consegue la specializzazione in Pediatria Generale nel 1994 e in Neonatologia nel 1996.
Tra il 1994 e il 1996 è titolare di una borsa di studio per il Trasporto Neonatale d’Emergenza presso il reparto di Patologia Neonatale della Clinica Mangiagalli, dove opera fino al 1998. Tra il 1998 e il 2000 presta la propria opera al Nido dell’Ospedale S.Giuseppe di Milano prima e poi alla Divisione di Pediatria e Patologia Neonatale dell’Ospedale “Valduce” di Como.
Dal 2000 assume l’incarico a tempo indeterminato presso il reparto di Patologia Neonatale e Nido dell’Ospedale Buzzi, attualmente è Dirigente medico di 1° livello.

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