Come comportarsi quando il piccolo piange insistentemente e non c’è nulla che possa consolarlo.
È un’esperienza piuttosto comune per chi è appena diventato genitore: il neonato inizia a piangere e agitarsi senza alcuna causa apparente.
E non c’è modo di calmarlo, neanche attaccandolo al seno della mamma o al biberon.
Spesso si tratta di coliche, un disturbo che colpisce i neonati e i lattanti nei primissimi mesi di vita.
Davanti al pianto inconsolabile del neonato la mamma si sente impotente, ma non è il caso di drammatizzare.
Spiega la professoressa Susanna Esposito, direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità del Policlinico Università di Milano: «La causa delle coliche non è ancora ben nota. Provocano dolori addominali e sono riconoscibili anche perché, quando piange, il bambino flette e distende le gambine verso l’addome. Solitamente le coliche insorgono quando il piccolo succhia il latte troppo rapidamente, soprattutto dal biberon. Con il latte può ingurgitare aria che arriva fino allo stomaco. È opportuno che il neonato possa succhiare il latte con calma: un consiglio è interrompere l’allattamento per qualche istante e poi riprendere. Un altro rimedio è eliminare l’aria tramite un apposito sondino rettale pediatrico. Le coliche si riducono spontaneamente dopo i 3 mesi, fino a cessare del tutto».
Se si sospetta che il bimbo soffra di coliche, e bene innanzitutto rivolgersi al pediatra per escludere altre possibili cause del pianto.
Se il bambino è sano e cresce bene, queste coliche non comportano rischi per il suo sviluppo.
Prosegue la professoressa Esposito: «Un’altra possibile soluzione è somministrare probiotici: queste sostanze hanno un’azione benefica sulla flora batterica del neonato e favoriscono anche un corretto funzionamento intestinale. I probiotici vanno utilizzati dopo aver chiesto consiglio al proprio pediatra di fiducia».
Hanno un effetto positivo sulle coliche anche piccoli massaggi effettuati sulla pancia.
Il massaggio è anche un particolare modo di comunicare con il proprio figlio appena nato e un aiuto per farlo stare bene.
Questa pratica trasmette senso di equilibrio e serenità. Per mamma e figlio è un modo per riprendere quell’intimo contatto stabilitosi per nove mesi nel grembo materno.
Nei primissimi mesi è meglio accarezzare delicatamente il pancino per non più di dieci minuti.
Per calmare il bambino ci sono altri semplici “trucchi”: ad esempio tenere la culla in una stanza tranquilla in penombra, al riparo dalla luce e dai rumori forti.
Oppure portare il piccolo a fare un giretto fuori in carrozzina, per distrarre la sua attenzione dai fastidi che lo fanno piangere.
Il sussurro (il classico “shhhh!”) direttamente nell’orecchio a volte può calmarle anche durante le coliche.
Si inizia piano, dolcemente, e poi a volume più alto affinché il bebè riesca a sentirei al di sopra del suono del suo pianto.
Provare a cambiare posizione: tenere il bimbo a pancia in giù, con una mano sotto la pancia e la testa appoggiata all’avambraccio del genitore: la pressione sulla zona stomaco e intestino è infatti in grado di alleviare il disagio delle coliche.