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RISPOSTA DELL'ESPERTO

Cisti

Gravidanza e cisti al seno

Piccole cisti al seno che ogni tanto si infiammano possono dare problemi in caso di gravidanza?

Non c’è nessuna relazione tra la presenza di cisti al seno ed eventuali problemi in gravidanza. Ovviamente in gravidanza il seno subisce una serie di modificazioni per la presenza di importanti cambiamenti ormonali nell'organismo. Ne aumenta il volume, si iperplasizza la parte ghiandolare, si espande l'areola, il capezzolo diventa più prominente, si accentua la trama vascolare superficiale, il tutto per predisporlo all'allattamento, unico momento in cui il seno effettivamente lavora.

Intervento per cisti ovarica, i rischi

Sono una ragazza di 20 anni; mia mamma ha una cisti di 22 cm nell'ovaio sinistro. volevo sapere se l'intervento è rischioso: sono molto preoccupata.

L'importanza di una piccola cisti dell'ovaio di circa 2 cm va vista in relazione con l'età della donna e, se è in età fertile, con il momento del ciclo. Se la donna non è in menopausa può trattarsi di una cisti funzionale, quindi di nessun significato clinico. Se è in menopausa l'eventuale cisti va valutata con una ecografia e facendo un prelievo per la ricerca di Ca125 (un marcatore tumorale). Se questi esami sono normali la cisti viene solitamente rimossa solo se dà disturbi. Se questi esami sono invece positivi allora la situazione va approfondita. Comunque, se si tratta di una patologia benigna, che è la situazione più frequente, l'intervento è abbastanza semplice.

Cisti ovarica riassorbita

Circa un anno e mezzo fa ho iniziato ad accusare forti dolori alle ovaie e, in seguito all'eecografia pelvica è emersa la presenza di una cisti ovarica. Nelle successive analisi del sangue il Ca125 presentava un valore elevato per cui mi hanno detto che probabilmente avevo l'endometriosi consigliandomi di iniziare a prendere la pillola sospendendola solo ogni 2-3 mesi. Tempo dopo ho rifatto un'ecografia pelvica e la cisti si era riassorbita, questo implica che non è endometriosi?

Il riassobimento di una cisti ovarica avviene molto spesso spontaneamente anche senza alcuna terapia. Talvolta avviene come conseguenza dell’uso della pillola. Il riassorbimento completo potrebbe anche significare che non si trattava di endometriosi.

Cisti endometriosica, quali misure prendere

Qualche anno fa mi hanno diagnosticato una cisti endometriosica di piccole dimensioni all'ovaia sinistra che non mi porta alcun fastidio e che controllo periodicamente. Il mio ginecologo sostiene che basta tenerla sotto controllo viste le dimensioni. Leggo spesso che questo tipo di ciste porta infertilità se non asportata: è davvero sufficiente tenerla sotto controllo senza alcuna terapia o asportazione? Attualmente non riscontro problemi di ovulazione ma vorrei in un futuro non troppo lontano avere un figlio.

Che l’endometriosi sia una delle possibili cause di infertilità è noto da tempo. Ma questo effetto negativo sulla fertilità è legato al sito o ai siti in cui la malattia agisce. Lo è in modo particolarmente dannoso se agisce direttamente o indirettamente sulle tube, fino a chiuderle, o sull’ovaio se ne mina la funzionalità. Ovviamente è ancora peggio se l’endometriosi interessa la pelvi in toto. Se realmente non ci sono disturbi, può essere sufficiente monitorare la situazione, ed eventualmente assumere una pillola anticoncezionale, meglio se in modo continuo, fino a quando non si voglia cercare una gravidanza. Tenendo sempre presente che l’endometriosi è una malattia molto subdola.

Cisti dei plessi coroidei

Ho 24 anni e sono incinta di 17 settimane. Circa una settimana fa durante la visita di controllo hanno riscontrato al mio piccolo due cisti dei plessi corioidei bilaterali di 5 e 8 mm. Sono spaventatissima: cosa può succedere al mio piccolo?

Le cisti dei plessi corioidei sono riscontrate molto frequentemente in feti assolutamente normali, ma vengono talora associate a un maggior rischio di malattie cromosomiche, in particolare la trisomia 18 e la trisomia 21. Se vi sono altri elementi di rischio presenti, come età materna avanzata, familiarità o altri marcatori ecografici di rischio, pare opportuno eseguire un'indagine invasiva. Trattandosi però di un marcatore di rischio molto debole, la scelta di valutare il cariotipo fetale va discussa con il proprio ginecologo.

Residuo di tampone interno e cisti tubarica

Nel 2009 mi è stata diagnosticata una cisti tubarica. È stata sempre tenuta sotto controllo, ma essendo aumentata di dimensione da 3 a 4 cm all'incirca nel corso degli anni (inoltre sono comparse due papillette) il mio ginecologo ha deciso di intervenire per toglierla entro quest'estate. Alcuni anni fa avevo avuto un piccolo incidente con un tampone interno: nell'estrarlo dalla vagina per riposizionarlo si è rotto ed era rimasta in vagina la parte superiore. Ho pensato che sarebbe uscito da solo e non ci ho più fatto caso. È possibile che in fase di ecografia un pezzo di tampone interno sia stato scambiato per una cisti?

Dubito che un residuo di tampone possa restare in vagina per anni, poichè darebbe segni di infezione e/o putrefazione tali che la donna non potrebbe non accorgersene. D’altro lato non potrebbe non accorgersene il ginecologo durante la esplorazione vaginale per la visita ginecologica. In ogni caso la vagina abita anatomicamente un po’ distante e separata dalla tuba, e d’altro lato una cisti viene ecograficamente definita se ha un contenuto liquido, mentre cosi’ non sarebbe un tampone o un suo residuo.

Follicoli ovarici e cisti ovariche

La scorsa settimana dopo visita ginecologica mi hanno riscontrato una ciste di 3 cm già presente da anni e tre follicoli tutti tra i 5 e 7 mm. A distanza di otto giorni ho effettuato una eco addome completo e nello stesso ovaio sono presenti 4 cisti transoniche regolari avascolari. I follicoli della prima ecografia potrebbero essere diventati tre cisti follicolari? E se sì, le cisti follicolari si riassorbono da sole?

L’ecogafia va valutata all’interno di un contesto clinico complessivo, che tenga conto del perché sono state fatte due ecografie a così breve distanza, della fase del ciclo e di un possibile razionale che possa avere indotto tali cambiamenti nell’ovaio, per esempio farmaci induttori della ovulazione. In ogni caso è possibile che i follicoli registrati in precedenza si ingrossino per una condizione di iperstimolazione transitoria dell’ovaio e poi regrediscano spontaneamente. Ciò va eventualmente controllato con una ulteriore ecografia a distanza di qualche mese, in particolare se vi fossero sintomi dolorosi. Comunque le cisti ovariche a contenuto liquido si riassorbono quasi sempre spontaneamente.

Cisti ovariche funzionali e viaggi

Sono una ragazza di 24 anni, soffro di cisti ovariche funzionali e non posso prendere la pillola a causa del tempo di trombina alto e della mutazione genetica in eterozigosi del pai -1. Tra poco più di un mese devo partire per le vacanze, andrò in albania a trovare mia cognata: c'è qualche rischio con queste cisti nel viaggiare in macchina o in aereo? Cosa posso fare per evitare che si rompano?

Le cisti ovariche funzionali sono un fenomeno molto comune, che interessa moltissime donne. Quasi sempre compaiono e scompaiono spontaneamente nel giro di alcuni mesi e molte portatrici non si accorgono nemmeno della loro presenza. Il rischio che una cisti ovarica funzionale si rompa è assolutamente minimo. E, quando ciò accade, avviene solitamente senza che la donna percepisca nulla, o al massimo qualche modesto dolore che può essere facilmente combattuto con un normale antiprostaglandinico, quale quello che molte donne usano per combattere i dolori mestruali. Ne consegue che la presenza di una cisti ovarica funzionale è compatibile con una normale vita di relazione e lavorativa.

Cisti luteinica e gravidanza che non arriva

Ho 33 anni e da 7 mesi sono alla ricerca di una gravidanza. Dai controlli fatti finora mi hanno riscontrato a febbraio 2014 e ottobre 2014 una cisti luteinica nell'ovaio dx, l' ultimo ginecologo dice che potrebbe trattarsi sempre della stessa cisti. Può essere questa la causa del non arrivo di una gravidanza?

Le cisti luteiniche possono far ritardare un po’ la mestruazione, ma solitamente si riassorbono da sole. In ogni caso non impediscono una successiva ovulazione e quindi non impediscono una possibile gravidanza. Va però detto che la ricerca di una gravidanza a volte può implicare che passino parecchi mesi, poiché il gioco delle probabilità è talora perfido. Se però una gravidanza non venisse dopo un anno di ricerca sistematica, è corretto rivolgersi a un centro per la fecondazione assistita per una serie di valutazioni e consigli, che possono riguardare anche il partner maschile.

Cisti ovarica a 18 anni

Sono una ragazza di 18 anni appena compiuti. Mi sono formata all'età di 13 anni, e fin d'allora non ho mai avuto problemi. Ultimamente però all'arrivo del ciclo stavo sempre male ma era comunque una mestruazione abbondante. Da un mesetto durante i rapporti provo dolore e quando finisco mi gira la testa e senso di nausea, e il ciclo il mese scorso è arrivato con 10 giorni di anticipo e la durata di due giorni. Cosi ho deciso di voler fare una visita ginecologica. La ginecologa mi ha detto che ho una ciste di 3 cm sull'ovaio destro, che posso avere figli senza problemi, ma che non devo avere rapporti per paura di un emorragia interna. Non mi ha prescritto nulla se non una pomata interna.

È ovviamente difficile fare una diagnosi a distanza, ma alla sua età una cisti di 3 cm su un ovaio può essere legata al fenomeno ovulatorio o alla presenza di una cisti disfunzionale, cioè una cisti formatasi per una mancata ovulazione, da cui potrebbe derivare anche la disfunzione mestruale dichiarata. In questi casi solitamente la cisti si riassorbe spontaneamente senza alcuna terapia. Quindi può essere corretto l’atteggiamento della ginecologa, e può aver senso un eventuale controllo ginecologico a distanza di alcuni mesi.

Informazioni sulla cisti di Naboth

Ho fatto questa mattina un'ecografia pelvica che riporta "piccola immagine transitiva a margini regolari al livello del collo riferibile in prima ipotesi a cisti di Naboth". Cosa è?

La cisti di Naboth è una piccola formazione a contenuto liquido sita nel collo dell’utero. Non ha nessun significato clinico negativo ed è di osservazione molto frequente.

Cisti ricorrenti a livello genitale che si infettano

vorrei un chiarimento sulla mia situazione in quanto non so se rivolgermi a un dermatologo o a un ginecologo. Da diversi anni soffro di pustole, cisti sulle labbra vaginali e cisti asintomatiche anche sulle pareti interne. Le cisti esterne tendono ad ogni ciclo mestruale a infettarsi, gonfiarsi, esplodere. Pus purulento, dolore, febbre. Quale medico è più indicato?

La situazione descritta fa pensare a cisti da inclusione e a cisti epidermiche sovrapposte. Queste cisti si sviluppano tipicamente sulla vulva, ma anche in vagina in particolare dopo traumi o lesioni, come quelle da parto. Queste cisti sono solitamente inferiori al cm di diametro, ma si possono ingrossare e talora si infettano, diventando rosse dolenti talvolta purulente, anche in relazione con cambiamenti fisiologici della zona o con le modificazioni ormonali. Ovviamente l’infezione può essere incentivata dai rapporti sessuali. Il dermatologo è il medico indicato per una valutazione e una corretta terapia medica o chirurgica di queste condizioni.

Emilio Arisi

Ginecologo

Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento.

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