Cifosi e lordosi, quando le curve diventano pericolose

Per diagnosticarle è sufficiente la misurazione degli angoli di curvatura della colonna vertebrale.

La colonna vertebrale è caratterizzata da curve che si alternano in maniera naturale. Nelle regioni cervicale e lombare le curve prendono il nome di lordosi, mentre nelle regioni dorsale e sacrale le curve vengono chiamate cifosi.

É proprio l’alternanza tra curvature più mobili (lordosi) e più rigide (cifosi) che mantiene in equilibrio la struttura. Quando però si accentua la normale curvatura di una delle porzioni della colonna verticale, si parla di iperlordosi o ipercifosi.

Ipercifosi

È una deformazione della colonna vertebrale che fa sì che il dorso, a livello della scapole, si incurvi in avanti provocando una “gobba”, facilmente identificabile.

Dolore, rigidità, postura curva e stanchezza sono i sintomi caratteristici.

Le cause più comuni sono:

  • una cattiva postura anche di tipo professionale e l’utilizzo di pc e tablet
  • anomalie morfologiche a livello delle vertebre (cifosi di Scheuermann)
  • uno sviluppo insolito della colonna vertebrale, per esempio durante la vita intrauterina (cifosi congenita)
  • l’età avanzata.

Iperlordosi

É caratterizzata dall’affossamento nelle regioni lombare e cervicale della colonna vertebrale. Questa curvatura patologica porta ad assumere una postura per cui i glutei tendono all’indietro e gli addominali in avanti in quanto il bacino e le vertebre cervicali vengono “spinti” verso il baricentro del corpo.

Può essere di origine costituzionale o dovuta a muscoli dorsali troppo rigidi e muscoli addominali deboli, tanto da non riuscire a mantenere il bacino in posizione stabile. Forte sovrappeso o gravidanza possono peggiorare la situazione.

I sintomi possono essere:

  • un semplice dolore alla zona cervicale o lombare
  • una diminuzione della sensibilità degli arti superiori.

Inoltre, una iperlordosi può causare tensione, dolore muscolare o spasmi.

Diagnosi

Per diagnosticare una iperlordosi o una ipercifosi è sufficiente una visita specialistica durante la quale si effettua l'osservazione e la misurazione degli angoli di curvatura.

Le cause idiopatiche, come l'incuneamento vertebrale o altre anomalie congenite, possono essere confermate tramite la risonanza magnetica.

Spesso ipercifosi e iperlordosi coesistono, compensandosi l’un l’altra, senza creare problemi.

Cosa è possibile fare

La ginnastica è di grande utilità. Gli esercizi per correggere una curvatura anomala della schiena sono basati su due principi:

  • estendere o iperestendere il tratto dorsale
  • elevare ed extraruotare le spalle.

Yoga e pilates prevedono numerosi esercizi che sono molto validi per il dorso ricurvo e anche la fisioterapia è un’ottima soluzione.

Inoltre, è importante fare attenzione alle proprie abitudini, non sottovalutando il modo in cui si dorme e ci si siede. È da evitare per esempio l’utilizzo di due cuscini per dormire e, da seduti, è bene appoggiare sempre la schiena per mantenere la posizione eretta.

Farmaci e chirurgia

Quando il dolore è forte e persistente si utilizzano gli antidolorifici per controllarlo, ma è bene farlo consultando sempre il proprio medico.

Si prende invece in considerazione la possibilità di un intervento chirurgico quando la deformità è così grave da compromettere il sistema cardio-respiratorio. Oppure, con l’invecchiamento, quando può insorgere un’artrosi secondaria molto dolorosa.

La chirurgia della schiena viene effettuata esclusivamente in centri specializzati e comporta l’utilizzo di viti e barre che vengono inserite tra le vertebre.

Livia Gamondi
Livia Gamondi
Milanese da sempre. Ha conseguito, dopo la maturità scientifica, la laurea in Lingue e letterature straniere moderne presso l’Università Statale di Milano e frequentato la SDA Bocconi per un corso di Marketing di 6 mesi. Un forte interesse per la comunicazione l’ha portata ad occuparsene in agenzie di pubblicità. Dopo un paio d’anni è iniziato il percorso in aziende farmaceutiche, esperienza che è durata oltre vent’anni in diverse multinazionali. Ha contribuito al lancio di farmaci in Italia che hanno cambiato la storia di patologie gravi e invalidanti come sclerosi multipla, diabete e leucemia mieloide cronica. Una passione per la comunicazione e la divulgazione scientifica per condividere informazioni la hanno spinta a scrivere per diverse testate e a collaborare con agenzie di comunicazione. Nel 2017 è entrata nel team di free-lance di Clorofilla e scrive per Saperesalute.it. È membro Unamsi, Unione nazionale medico scientifica di informazione. Nel tempo libero è una runner appassionata, ma non fanatica. E in inverno non rinuncia a sciare. Ha una grande passione per i viaggi. E nel tempo libero ama leggere, andare al cinema e a teatro, e visitare mostre.

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