Bambini al parco: che fare in caso di caduta?

In primavera o d’estate è più frequente che i bambini cadano o scivolino mentre giocano all’aria aperta. Ecco cosa fare.

Con la bella stagione i bambini ricominciano a uscire più spesso di casa e a frequentare i parchi. E capita spesso che possano scivolare o inciampare. Ecco alcuni consigli per tutti i tipi di cadute.

Arnica, bromelina ed escina per le “botte”

Se il bambino ha un piccolo incidente, normalmente riporta un dolore acuto che passa dopo qualche minuto e magari qualche ora dopo compare un piccolo livido o un rigonfiamento.

Niente di grave: in quel caso è sufficiente applicare subito del ghiaccio sulla parte dolente e, una volta tornati a casa, spalmare una crema o un gel a base di arnica che, grazie alla sua azione antidolorifica e antinfiammatoria, allevia il dolore, oltre a favorire il riassorbimento dell’edema e degli ematomi.

Esistono anche altre due sostanze particolarmente utili in caso traumi: la bromelina e l’escina. La prima viene estratta dall’ananas ed è utile per degradare il travaso di sangue sottocute, mentre la seconda riduce l’edema, cioè il gonfiore della botta, favorendo il riassorbimento dei liquidi.

Si possono, anzi sarebbe meglio, applicare tutti e tre i rimedi insieme alla mattina e alla sera per qualche giorno.

Se la caduta è “di testa”

Se il bambino picchia la testa, bisogna verificare subito da quale altezza è caduto e su “cosa” è atterrato (per esempio erba o cemento), in modo da valutare l’entità del trauma e decidere se recarsi o meno da un medico.

Se il trauma sembra lieve, ma entro le 24 ore compaiono altri sintomi come nausea, vomito, capogiri, o addirittura forte sonnolenza o svenimenti, è opportuno andare prima possibile al pronto soccorso più vicino per scongiurare il pericolo di un trauma cranico.

In caso di frattura

Se il bambino cade da uno scivolo alto o urta violentemente una parte del corpo, è possibile che lamenti dolori che non svaniscono dopo pochi minuti e proseguono per tutto il giorno e magari anche l’indomani. In questo caso è probabile che durante la caduta si sia provocato una frattura, per esempio a una delle ossa delle braccia o delle gambe. È quindi opportuno recarsi al più vicino pronto soccorso per sottoporlo a una radiografia e valutare la necessità di una fasciatura rigida o di un’ingessatura per facilitare la saldatura dell’osso.

Se esce sangue

Se in seguito alla caduta il bambino si è tagliato superficialmente, è sufficiente medicare la ferita con una garza e un apposito disinfettante. Ma in caso si tratti di un taglio profondo o in zone del corpo più delicate, come per esempio intorno agli occhi, è consigliabile una visita dal medico o in pronto soccorso per valutare se siano necessari punti di sutura o l’applicazione di piccoli cerotti per favorire il processo di cicatrizzazione.

Attenzione però, perché non sempre la quantità di sangue che fuoriesce è indice della gravità della ferita. Esistono infatti zone del corpo particolarmente irrorate dai vasi sanguigni: sarà quindi possibile che fuoriesca molto sangue anche in caso di tagli molto piccoli o superficiali.

Indipendentemente dal tipo di caduta e della ferita o del trauma riportato dal bambino, è sempre bene che i genitori o gli adulti presenti mantengano il più possibile la calma. Se il bambino percepisce uno stato di agitazione, si allarmerà più del dovuto e difficilmente riuscirà a collaborare o a far capire dove e “quanto” si è fatto male.

Maria Eva Virga
Maria Eva Virga
Giornalista da 20 anni, vive a Milano, è sposata e ha due figli. Per dieci anni ha diretto un mensile dedicato al mondo dell'entertainment (giochi, videogame, film di animazione), poi una testata di settore destinata agli operatori della grande distribuzione. Dopo la nascita del secondo figlio ha iniziato a lavorare da freelance per conciliare famiglia e lavoro. Ha collaborato, tra l'altro, per l'inserto economico di Panorama, Economy, presentando casi aziendali di successo "made in Italy". Successivamente ha iniziato a lavorare per un service editoriale specializzato in medicina, farmacia e sanità scrivendo articoli, libri, comunicati stampa e contenuti per diverse case editrici, periodici di medicina, farmacia e politica sanitaria. Collabora con la Federazione mondiale del Termalismo di cui è divenuta addetto stampa, e con alcune testate di divulgazione scientifica. Coltiva ancora l'interesse per le piccole medie imprese italiane collaborando con riviste di settore nell'ambito del food e del non food, dedicandosi spesso ad argomenti che trattano la salute e il benessere.

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