Attacchi di fame: così li tieni a bada

Tutti, prima o poi, possono sperimentare attacchi di fame improvvisi. Per sconfiggerli basta riconoscerli in tempo e, quando serve, farsi aiutare dallo specialista.

Esistono molte prove scientifiche che evidenziano una stretta correlazione tra cibo e umore. Infatti, mangiare qualsiasi alimento, a qualsiasi ora, con avidità e in grosse quantità, spesso significa cercare conforto nel cibo quando stress, ansia, rabbia o malinconia per qualcosa o qualcuno che ci manca, hanno superato il livello di controllo.

Così avviene che, senza avere una fame vera e biologica (quella che induce la ricerca di cibo quando è necessario colmare i fabbisogni energetici e nutritivi) si comincia comunque a mangiare, senza distinguere tra dolce o salato, magro o grasso, l’importante è saziarsi. Questa è la fame nervosa.

Qualunque sia la condizione emotiva che scatena un attacco di fame nervosa, il risultato finale è sempre lo stesso. Una volta sparito l'effetto confortante momentaneo del cibo, l'emozione negativa ritorna, spesso aggravata dal senso di colpa per non aver saputo controllare l'attacco.

La sola cosa da non fare è, in ogni caso, trattenersi e privarsi del cibo tanto desiderato; la privazione e il divieto, infatti, non fanno altro che peggiorare la situazione.

Attacco in arrivo!

Se gli attacchi di fame sono molto rari (una volta o due l’anno) può anche essere che l’umore e l’emozione non c’entrino per niente. E non c’è da preoccuparsi troppo.

Ma quando la fame nervosa si presenta frequentemente (una o due volte la settimana per qualche mese) può essere utile tenere un diario alimentare sul quale prendere nota del giorno e dell’ora dell’attacco e, soprattutto, dello stato emotivo in cui ci troviamo e delle condizioni che potrebbero averlo scatenato.

Il diario ben compilato andrebbe poi portato al proprio medico per trovare insieme una soluzione, anche perché gli attacchi troppo frequenti possono comportare eccessi di assunzione di cibo che, a lungo andare, si ripercuotono sul peso corporeo e sulla salute in generale.

Per fortuna, riconoscendoli in tempo anche con l’aiuto del diario, gli attacchi di fame nervosa possono essere controllati e, spesso, anche eliminati del tutto. E chi pensa di non farcela può sempre farsi aiutare da un dietologo o da uno psicologo esperto in questi disturbi. O, meglio ancora, da entrambi.

Pronti al contrattacco

Per prima cosa è bene sapere che ci sono rimedi alternativi al cibo che possono aiutare a sconfiggere le emozioni negative.

Per esempio, se la causa è l’ansia o lo stress si può ricorrere ad alcune attività come lo yoga, la meditazione, le tecniche di rilassamento corporeo o anche, più semplicemente, un po' di attività sportiva regolare e costante.

Ci sono anche degli accorgimenti e dei cibi che possono aiutare a contrastare l’attacco di fame nervosa. Per esempio, se l’attacco arriva a breve distanza da un pasto è quasi certo che non si tratti di vera fame e, quindi, ci si può preparare per tempo al contrattacco.

Una mossa vincente è sicuramente quella di non saltare mai i pasti. Per esempio è buona abitudine fare sempre la prima colazione in modo da non essere sorpresi dalla fame mentre si sta lavorando o studiando o sbrigando le faccende domestiche.

In casa la probabilità di trovare del cibo gradito è molto elevata e, quindi, quando si fa la spesa è meglio evitare di fare provviste di dolciumi, cioccolato, pane, focaccia, creme e salse dolci o salate da spalmare sul pane, caramelle, biscotti o altri cibi tentatori.

Invece, si possono acquistare molte verdure salutari e ipocaloriche come i finocchi, le carote e il sedano che, in caso di attacchi ravvicinati, si possono sgranocchiare crudi, senza alcun condimento e con la certezza di non farci danno.

Alimento Kcal/100 g
Carote 41
Finocchi 31
Sedano 16
Pomodori 18
Cetriolo 16

Un’altra buona abitudine è quella di bere molta acqua nell’arco della giornata: oltre a migliorare le funzioni intestinali e urinarie l’acqua aiuta a riempire i vuoti di stomaco.

Mangiare pasti piccoli e frequenti durante il giorno, masticando sempre lentamente, servirà non soltanto a migliorare la digestione, ma anche a sentirsi sazi in un tempo abbastanza breve.

Infine dormire di più, quando possibile, è molto utile. Meglio ancora, se prima di coricarsi si beve una bella tisana calda e rilassante. O anche un buon bicchiere di latte caldo, parzialmente scremato e senza zucchero.

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Patrizia Maria Gatti
Patrizia Maria Gatti
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Milano si è Specializzata in Scienza dell’alimentazione (indirizzo dietetico) presso il medesimo Ateneo nel 1986. Nel 1994 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Biochimica e la Specializzazione in Biochimica Clinica (indirizzo diagnostico) nel 1997.

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