"Asma e bronchite asmatica: delucidazioni"
Soffro da circa 15 anni di asma intrinseco (diagnosticato in ospedale dopo rx toracica, spirometria, test allergici, test metacolina). Quando i sintomi sono più importanti, quasi sempre nel periodo invernale a seguito di raffreddore o repentini cambi di tempo, lo specialista mi parla di "bronchite asmatica" e mi cura con antibiotici e cortisone. Sinceramente non ho mai capito la differenza tra bronchite asmatica e asma visto che le cure sono simili. Mi può spiegare la differenza? Ho la bronchite? Inoltre, non posso assentarmi molto tempo dal mio lavoro e il medico, in assenza di febbre, mi consente di uscire mentre il medico della mutua non è molto d'accordo. Lei cosa ne pensa?
Risponde: Tursi Francesco - Pneumologo
Spesso in medicina i termini "asma" e "bronchite asmatica" vengono usati per indicare un'infiammazione dei bronchi che genera la stessa sintomatologia - respiro sibilante e fatica a respirare - e difatti la terapia è la medesima perché, appunto, in entrambi i casi si ha un'infiammazione dei bronchi. In realtà c'è una differenza tra le due patologie. Per asma bronchiale si intende una malattia infiammatoria cronica dei bronchi che si manifesta con crisi di mancanza di respiro, tosse e sibili al torace dovuti a broncocostrizione. Per bronchite si intende una infiammazione del bronco, solitamente acuta, non necessariamente accompagnata da broncocostrizione. Il termine di bronchite asmatica, non propriamente corretto, si riferisce a una infiammazione acuta dei bronchi che genera un respiro sibilante dovuto a una ostruzione bronchiale. Rispetto all'uscire e recarsi a lavoro, quando si ha, come nel suo caso, una riacutizzazione di asma generalmente si deve restare a casa perché è un evento grave, che necessita di terapia medica e riposo.