Sintomi e come curare l’aneurisma dell’aorta

L'aneurisma dell'aorta deve essere monitorato e, se necessario, trattato per evitare il rischio di dissezione e rottura.

Quello dell'aorta – il principale vaso sanguigno che convoglia il sangue dal cuore verso il resto dell'organismo – è la forma più comune di aneurisma, ovvero la dilatazione della parete di un’arteria.

A causarlo possono essere traumi o danni all’aorta, come quelli associati a fumo, pressione alta e aterosclerosi, oppure condizioni di origine genetica che fanno sì che questo vaso sanguigno non riesca più a sopportare le forze esercitate sulla sua parete.

Con il passare del tempo la dilatazione può aumentare fino a causare una dissezione aortica (ovvero la lacerazione di uno degli strati della parete dell’arteria) o addirittura la sua rottura.

I sintomi da riconoscere

I sintomi dipendono dal tipo di aneurisma e dalla sua localizzazione, che può essere addominale o toracica a seconda della porzione di aorta colpita.

In genere gli aneurismi dell'aorta addominale si sviluppano lentamente, spesso senza causare sintomi fino a che non si arriva alla rottura; in alcuni casi possono invece scatenare una sensazione di pulsazione a livello addominale, dolore profondo alla schiena o al fianco oppure un fastidio addominale costante che può durare ore o giorni.

In caso di rottura si avverte un dolore forte e improvviso alla parte bassa dell'addome e alla schiena, nausea, vomito, costipazione, problemi di minzione, sudorazione, giramenti di testa e accelerazione del battito cardiaco in posizione eretta.

Gli aneurismi dell'aorta toracica possono invece essere associati a dolore alla mascella, al collo, alla schiena o al petto, oltre che a sintomi (come tosse o raucedine, fiato corto e difficoltà di respirazione o deglutizione) che possono essere causati dalla compressione delle strutture circostanti.

Tuttavia, anche in questo caso, i sintomi possono essere assenti fino a che la situazione non peggiora con l'aumento della dilatazione o con la rottura dell'aorta, che può scatenare emorragie associate a un dolore forte e improvviso che dal torace può estendersi all'addome o alle braccia.

Le differenze tra le due situazioni sono riassunte nella tabella seguente:

Aorta addominale Aorta toracica
Sintomi che precedono la rottura

Sensazione di pulsazione a livello addominale

Dolore profondo alla schiena o al
fianco

Fastidio addominale costante che
può durare ore o giorni

Dolore alla mascella, al collo, alla schiena o al petto

Tosse o raucedine

Fiato corto

Difficoltà di respirazione o deglutizione

Sintomi in caso di rottura

Dolore forte e improvviso alla parte
bassa dell'addome e alla schiena

Nausea, vomito

Costipazione

Problemi di minzione

Sudorazione e giramenti di testa

Accelerazione del battito cardiaco in
posizione eretta

Dolore forte e improvviso che dal
torace può estendersi all'addome o alle braccia

Le terapie

Nel caso in cui si sospetti la rottura di un aneurisma o la dissezione dell'aorta è bene chiedere subito l'intervento di un medico, perché si rischia un vero e proprio shock, condizione in cui la pressione del sangue si abbassa fino a non garantire più un apporto di sangue adeguato a organi vitali come cervello e reni.

Inoltre, rotture e dissezioni possono essere evitate grazie a una diagnosi precoce, a un attento monitoraggio della situazione e, se necessario, a trattamenti opportuni.

In genere, in caso di aneurisma dell'aorta inferiore ai 5 cm non associato a sintomi i medici prescrivono controlli regolari per assicurarsi che non stia aumentando di dimensione.

Aneurismi maggiori di 5 cm possono invece richiedere l'assunzione di farmaci per abbassare la pressione, per rilassare i vasi sanguigni e per ridurre il rischio di rottura, come i betabloccanti e i calcio-antagonisti.

Se le dimensioni dell'aneurisma dovessero aumentare rapidamente o se c'è il rischio concreto di dissezione o di rottura può invece essere necessario un intervento chirurgico.

In genere si esegue un'incisione a livello dell'addome o del torace e si rimuove l'aneurisma, per poi sostituire il tratto dell'aorta danneggiato; tuttavia in alcuni casi è sufficiente l'utilizzo di una protesi per rafforzare l'aorta, posizionata grazie all'uso di cateteri inseriti a livello inguinale (riparazione endovascolare dell'aneurisma).

Silvia Soligon
Silvia Soligon
Romana di adozione, è nata a Milano, dove ha conseguito la laurea in Scienze biologiche e il dottorato di ricerca in Scienze genetiche e biomolecolari. Ha poi continuato a lavorare nell’ambito della ricerca scientifica prima all’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” di Novara, poi all’Università “La Sapienza” di Roma.   Nella capitale ha proseguito il suo percorso formativo con un master in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata. Sempre a Roma si è specializzata nell’ambito del giornalismo e della comunicazione scientifica, conseguendo il master “Le scienze della vita nel giornalismo e nelle politiche istituzionali” dell'Università "La Sapienza".    Iscritta all'Ordine nazionale dei Biologi e all'Ordine dei giornalisti è socia di Unamsi (l’Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione). Dal 2008 collabora con diverse testate giornalistiche e siti web per la produzione di contenuti riguardanti tematiche medico-scientifiche. Musica e cibo sono le sue grandi passioni. Oggi divide il suo tempo tra la scrittura, il lavoro di nutrizionista e i concerti.

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