Aneurisma cerebrale: sintomi e terapie


Non sempre sintomatico, se si rompe può provocare conseguenze anche gravi. L’intervento chirurgico è una strada da percorrere, ma è non l’unica.
Un vaso sanguigno all’interno del cervello, di solito un’arteria, si dilata: ecco come si forma un aneurisma cerebrale. Non sempre questa condizione si manifesta con sintomi evidenti, ma individuarla in tempo è cruciale per prevenire eventuali danni gravi.
Un aneurisma si forma perché la parete di un vaso sanguigno è troppo debole e non riesce a reggere la pressione del sangue che lo attraversa. Quando l’arteria cede, provoca il rigonfiamento chiamato aneurisma.
Non sempre l’aneurisma provoca sintomi facili da individuare, a meno che non sia di dimensioni piuttosto grandi. In questo caso, infatti, potrebbe premere contro nervi e altre aree del cervello, dando disturbi quali:
Questi segnali rappresentano un campanello d’allarme da non ignorare assolutamente. Consultate subito il vostro medico e seguite le sue indicazioni.
La diagnosi certa di aneurisma si ottiene grazie a una serie di test, a volte effettuati per altri motivi, che possono portare alla scoperta di un rigonfiamento vascolare, rendendolo visibile al medico.
Le tecniche utilizzate sono:
L’aneurisma, di per sé, non costituisce un pericolo immediato per la salute. Il vero problema è se la parete del rigonfiamento si rompe, permettendo al sangue di invadere il tessuto cerebrale. In questo caso si verifica una vera e propria emorragia, che può generare danni anche molto gravi, a seconda dell’estensione e della durata.
Una volta individuato l’aneurisma, possono essere tre le strade tra cui scegliere:
Quando il neurochirurgo decide di procedere all’intervento chirurgico, esistono due opzioni:
Con l’approccio microchirurgico si isola il rigonfiamento vascolare attraverso il posizionamento di una o più "clip" (piccole mollette) a livello della malformazione. Questa tecnica viene eseguita con l’aiuto di strumenti microchirurgici di ultima generazione, indicati per trattamenti di estrema precisione.
Il trattamento endovascolare prevede invece una normale angiografia: si raggiunge il vaso cerebrale interessato mediante l'arteria femorale e si procede a riempire letteralmente l’aneurisma con piccoli filamenti in titanio o posizionando stent. In questo modo la malformazione viene di fatto esclusa dall’intero circolo cerebrale, eliminando così il problema.
Alcune persone sono più a rischio di altre di sviluppare un aneurisma. Perché? Spesso dipende da abitudini sbagliate, ma secondo alcuni studi anche dal DNA.
Infatti, i fattori che aumentano la probabilità di andare incontro a questo problema cardiovascolare sono: