Allattamento e nasino chiuso

Niente farmaci, bastano i lavaggi con soluzioni a base di acqua di mare.

Anche in un adulto, quando il raffreddore imperversa, impedendo di respirare bene e di percepire odori e sapori, il desiderio di alimentarsi inevitabilmente cala.

Figurarsi quale disagio deve essere il nasino chiuso per un neonato allattato al seno o con il biberon, che deve coordinare respirazione e suzione, scegliendo tra deglutire il latte in apnea o respirare, restando a bocca asciutta.

Il tutto senza neppure avere la consolazione di sapere che, fortunatamente, si tratta di un disturbo innocuo che, con ogni probabilità, si risolverà da solo nell’arco di pochi giorni.

Così lo aiuti a respirare

Prevenire il raffreddore in bambini così piccoli può non essere semplice perché il loro sistema immunitario ancora in fase di maturazione non è in grado di contrastare in modo efficiente gli innumerevoli virus che possono aggredire le mucose respiratorie in qualunque periodo dell’anno e, soprattutto, nei mesi più freddi.

D’altro canto, data l’età precoce, non è neppure possibile somministrare farmaci in grado di attenuare, seppur transitoriamente, i sintomi.

Un prezioso aiuto su entrambi i fronti viene dalle soluzioni isotoniche all’acqua marina, caratterizzate cioè da una composizione e concentrazione di sali minerali simili a quelle presenti nel mare, ma meno concentrate, così da non irritare la mucosa nasale, e dotate di proprietà lenitive e riequilibranti sulle mucose di naso e gola.

La seguente tabella le mette a confronto con le soluzioni ipertoniche:

Concentrazione salina Funzione
Soluzione isotonica 0,9% Decongestiona e umidifica le mucose e fluidifica le secrezioni nasali e bronchiali
Soluzione ipertonica 3% Permette di richiamare per osmosi l’acqua in eccesso contenuta nelle
cellule edematose, aiutando così a rimuovere il muco ispessito

Acqua di mare per i lavaggi nasali

Queste soluzioni, acquistabili in farmacia senza bisogno della ricetta medica, possono essere tranquillamente usate fin dai primi mesi di vita per effettuare lavaggi nasali oppure inalazioni con aerosol, poiché del tutto innocue e molto ben tollerate anche dai neonati.

Utilizzate regolarmente, anche più volte al giorno, permettono di ridurre il rischio di infiammazioni di naso e gola e di favorire una guarigione più rapida del raffreddore quando è già presente.

In quest’ultimo caso, inoltre, se impiegate poco prima della poppata, aiutano il bambino a respirare meglio e a succhiare il latte con maggior serenità ed efficacia, traendone non soltanto il giusto nutrimento, ma anche quell’importante bagaglio di anticorpi materni che gli permetteranno di conquistare precocemente buone difese immunitarie ed evitare diversi malanni.

Per ottenere un risultato ottimale senza troppa fatica, l’ideale è procedere ai lavaggi nasali 15-30 minuti prima dell’orario previsto per la poppata. Tutto ciò che serve, oltre al flaconcino o alla monodose di soluzione all’acqua di mare, è un piccolo aspiratore nasale in gomma morbida (reperibile in farmacia) e qualche salviettina usa e getta.

Per effettuare il lavaggio è sufficiente sedersi in una posizione comoda con il bambino in braccio e una mano libera oppure adagiare il piccolo sul fasciatoio e coccolarlo un po’ per tranquillizzarlo. In entrambi i casi, la testa deve essere reclinata da un lato e le gocce (2-3) dovranno essere instillate nella narice rivolta verso l’alto e, quindi, rimosse delicatamente con l’aspiratore.

Se il bordo delle narici è molto arrossato e irritato, dopo aver asciugato tamponando con una salviettina morbida, può essere utile applicare una piccola quantità di crema emolliente per neonati. A questo punto, se tutto è stato fatto correttamente, il nasino dovrebbe essere libero da muco e secrezioni indesiderate e il bambino pronto per essere allattato.

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