DOMANDA
A mio padre a seguito della gastroscopia che effettua tutti gli anni è stato diagniosticato un adenocarcinoma su esofago di Barrett. Il chirurgo dopo aver consultato gli esami vorrebbe optare per un "raschiamento" della zona interessata dato che pare che il tumore sia ancora confinato all'epitelio e che siano coinvolte poche cellule. Il gastroenterologo però aveva parlato di un'operazione di resezione, ben più invasiva. Quali sono le aspettative di vita per un tumore in questo stadio? Vorrei sapere anche se ci può essere qualche fattore scatenante dato che pochi anni fa anche mia madre ha subito gastroresezione totale per gist situato sotto il cardias.
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Samanta Mazzocchi, Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
La metaplasia di Barrett è una lesione precancerosa e può essere uno step intermedio nello sviluppo di un adenocarcinoma esofageo. Per questo necessita di un attento follow-up endoscopico e istologico. Le forme che tendono a evolvere in maligne sono una minoranza. La lesione in questa patologia è strettamente associata a un’eccessiva esposizione esofagea all’acido gastrico, come nel caso di una esofagite severa, ulcere o stenosi esofagee. Tuttavia, i sintomi sono spesso fuorvianti, in quanto la lesione non solo è asintomatica, ma spesso, inducendo un’alterazione della sensibilità viscerale a livello dell’esofago terminale, si associa addirittura a un miglioramento fino alla scomparsa della sintomatologia da reflusso. La sopravvivenza dopo intervento chirurgico, sia che si tratti di mucosectomia endoscopica che di intervento demolitivo, dipende dalla stadiazione del tumore (invasione locale, linfonodale, metastasi a distanza).
Samanta Mazzocchi
Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2002 presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha operato come studente interna e poi come specializzanda presso l’Istituto di Medicina Interna del Policlinico IRCCS San Matteo di Pavia, dove nel 2008 ha conseguito il diploma di Specializzazione in "Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva".
Dal 2009 presta servizio presso l’U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’IRCCS Policlinico di San Donato Milanese. Dal 2013 opera come dirigente medico presso l’UO di Medicina dell’Ospedale di Castel San Giovanni, Azienda Ospedaliere di Piacenza, in qualità di Medico Gastroenterologo, occupandosi sia dell’ambulatorio di gastroenterologia sia di endoscopia digestiva.
Ha partecipato a diversi corsi e congressi di aggiornamento ed è coautrice di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
Nel febbraio 2004 ha partecipato a Bologna al “Corso residenziale di addestramento sulle metodiche di studio della motilità gastro-intestinale”.
Nel maggio 2008 è stata relatrice al Corso “Screening, inquadramento e trattamento delle disfagie neurogene” a Pavia con una relazione sul Ruolo della manometria esofagea.
Nel novembre 2009 è stata relatrice al Corso “Se il freddo fa diventare la mani blu”, a Grumello del Monte (BG) con la relazione “le complicanze gastroenteriche e terapia”.
Nel Marzo 2010 è stata relatrice al Simposio di Chirurgia Colorettale funzionale dal titolo “Le disfunzioni del pavimento pelvico”, presso il Policlinico San Donato Milanese.