Sigarette: ecco come dire “stop al fumo”

Tanta forza di volontà e motivazione, ma anche un aiuto psicologico e medico per salvaguardare la salute dai danni causati dalle tanto amate “bionde”.

C’è chi lo decide da un giorno all’altro. Chi invece ci riflette per mesi. E chi ha tentato molte volte, senza mai riuscirci. Stiamo parlando del fumo di sigaretta, o meglio, di come dire addio a questa cattiva abitudine.

Sono infatti milioni gli italiani che non riescono a fare a meno delle sigarette. Negli ultimi anni però coloro che decidono di dire “stop al fumo” possono trovare il giusto aiuto anche in farmacia e in centri specializzati.

«Ho deciso, smetto di fumare». E ora?

Accanto a una forte motivazione, la prima vera arma contro il fumo, esiste oggi una serie di metodi utili per aiutare a mettere in pratica i buoni propositi, tra i quali poter scegliere con l’aiuto del farmacista di fiducia o del medico di famiglia.

Si va dai prodotti sostitutivi della nicotina (in forma di cerotti transdermici, gomme da masticare o spray), che rilasciano quantità limitate e controllate di nicotina che aiuteranno a ridurre il desiderio e a superare la fase di astinenza, a veri e propri farmaci a base di un antidepressivo, il buproprione, per i quali è richiesta la prescrizione medica.

Per quanto riguarda invece i rimedi omeopatici, ci si può rivolgere a preparati a base di Plantago major e Avena sativa che hanno proprietà sedative e antidepressive, mentre per chi preferisce la fitoterapia, valeriana, iperico e passiflora sono le erbe più adatte per combattere l’astinenza.

E rimanendo nel campo della medicina alternativa, ipnosi e agopuntura sono sempre più diffuse, anche tra i più scettici.

Infine, è in commercio la tanto discussa sigaretta elettronica che, nonostante sia ancora di dubbia efficacia, ha riscosso comunque un notevole successo perché pur eliminando completamente la nicotina permette di non dire addio a quella gestualità tanto amata dai fumatori.

Un aiuto …di gruppo

A svolgere un ruolo sempre più importante nella lotta contro le sigarette sono, negli ultimi anni, centri antifumo.

Si tratta di ambulatori - privati e pubblici - dove team multidisciplinari di esperti, composti tra gli altri da psicologi, oncologi e pneumologi, indicano il percorso più adatto a ciascuno per intraprendere la lunga strada della disassuefazione dal tabacco, in base non solo allo stato di salute, ma anche al grado di dipendenza dalla nicotina e al livello di motivazione.

Gli incontri singoli e di gruppo con lo psicologo permettono di acquisire la giusta sicurezza in sé stessi e trovare il sostegno di cui si ha bisogno.

E poi, sarà individuata la terapia farmacologica più adatta in modo da non sprecare tempo prezioso con metodi “fai da te” poco efficaci.

Per chi invece preferisce iniziare da un counselling telefonico, l’Istituto superiore di sanità ha istituito il Telefono verde antifumo, un servizio gratuito per ricevere informazione sul fumo, sui danni che provoca e sulle strutture sanitarie nazionali alle quali rivolgersi (800.554088).

Lisa Trisciuoglio
Lisa Trisciuoglio
Milanese di nascita, cresce alle porte della metropoli, dove ritorna per frequentare la Facoltà di Scienze biologiche all’Università statale di Milano. Fin dalla tesi di laurea decide di dedicarsi alla ricerca scientifica, prima all’Istituto europeo di oncologia, poi in un laboratorio del Dibit, all’Ospedale San Raffaele di Milano, dove consegue un PhD in biologia cellulare e molecolare. In quegli anni, accanto alla passione per la ricerca, matura anche l’interesse per la divulgazione scientifica. Al termine del PhD, decide infatti lasciare il camice e le provette per entrare nel mondo dell’editoria medico-scientifica. Durante lo svolgimento del Master in “Comunicazione e salute: dall’informazione alla formazione”, presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Milano, fa la sua prima esperienza in un’agenzia di comunicazione scientifica, e da quel momento intraprende diverse collaborazioni nell’ambito della medicina e della salute, sia verso il grande pubblico sia nei confronti del medico e del farmacista. Nel frattempo, inizia anche la sua avventura di mamma, prima di Anna e dopo qualche anno del piccolo Giacomo. Da quel momento in poi la sua vita si divide fra la famiglia e il lavoro, che continua a svolgere come freelance per diverse agenzie di comunicazione ed editoria scientifica.

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