Volo aereo dopo pneumotorace

DOMANDA

Il 10 agosto sono stato ricoverato (in Svezia) per un pneumotorace esteso al polmone sinistro (polmone quasicompletamente collassato) trattato con drenaggio. Il 17 agosto mi hanno dimesso, con un residuo di pneumotorace, dicendomi che non potevo volare per un mese. Ora avrei il volo (e urgenza di tornare) il 23 settembre. Il 4 settembre ho chiesto di fare un nuovo Rx al torace che ha rilevato "3 mm laterobasal left-sided pnemothorax. No infiltrates". Il medico ha detto che 4 settimane sono sufficenti per affrontare il volo, ma che ovviamente non si può affermare che il rischio sia zero. La mia paura riguarda il fatto di non sapere se ho altre bolle d´aria, ma l'infermiera mi ha detto che se ci sono il volo non alzerebbe il rischio di rotture più di altri atti come sollevare un peso eccessivo. Ho smesso di fumare. Lei cosa ne pensa?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Francesco Tursi, Pneumologo

Capisco che la sua situazione al momento sia abbastanza complessa e purtroppo non posso darle molte risposte. Ma vorrei tranquillizzarla dicendole anche io che il volo, come altre circostanze tipo sollevare pesi, incide davvero in maniera marginale nell'insorgenza di un pneumotorace che di per sé è un evento spontaneo e che spesso insorge senza una causa apparente. È, comunque, il suo pneumotorace adesso è regredito ed è passato ormai il tempo necessario perché "il buco" nel polmone si chiuda. Quindi, se dovesse succederle ancora sarebbe un nuovo episodio, non legato a quello passato, e nel suo caso visto che ne ha già avuto uno il rischio esiste. Io avrei chiesto una Tc torace ad alta risoluzione, anche se di solito si fa dopo due episodi; in tal modo si potevano vedere eventuali altre bolle a rischio rottura. Lo smettere di fumare è stato il regalo piu bello che si poteva fare e lo scoprirà nel tempo. Quando torna in Italia le consiglio comunque di effettuare una Tc ad alta risoluzione e il dosaggio di alfa-1-antitripsina, che a livello polmonare è necessaria per evitare che l'elastasi neutrofila danneggi gli alveoli polmonari e costituisce il più importante sistema di difesa delle vie respiratorie inferiori contro i danni causati da queste proteasi sulle pareti degli alveoli.

Francesco Tursi
Pneumologo
Dal 2005 è Dirigente medico presso l’UO di Pneumologia dell’Ospedale Maggiore di Lodi.
È dal 2002 Segretario dell’Associazione Italiana per lo Studio della Tosse (A.I.S.T.), www.assotosse.com e dal 2009 Presidente dell’ ALOR onlus (associazione lodigiana di ossigenoterapia riabilitativa).
Nel 2008 ha effettuato la segreteria scientifica del convegno “Inquinamento atmosferico: stato e impatto sulle vie respiratorie” tenutosi a Lodi.
È stato Relatore in diversi convegni accreditati ECM.
Ha realizzato diverse pubblicazioni e studi di ricerca, tra cui:
Partecipazione alla stesura del manuale di “Malattie dell'apparato respiratorio” (C: Terzano) ed. Springer 2006;
nel 2005 Progetto ICEBERG che ha permesso di valutare l’effetto degli inquinanti indoor sulla salute degli operai della provincia di Bologna in collaborazione con API, CNR, azienda ausl di Bologna; nel 2002-2004 Studio AIST. L’ AIST (Associazione Italiana Studio Tosse) ha condotto una ricerca multicentrica, alla quale hanno partecipato 12 centri ospedalieri ed universitari disposti su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di valutare le relazioni esistenti tra l’eziologia e le caratteristiche della tosse, nonché di valutare la prevalenza delle varie cause di tosse;
“Broncopneumopatia cronica ostruttiva, non solo un male di stagione”, D&T (diagnosi e terapia) anno XXII, numero 10, dicembre 2003;
“Tosse: aspetti diagnostici e terapeutici”, anno II, numero 1, Allergy and Respiratory Diseases, 2003;
“ Inquinamento atmosferico: il punto di vista dello pneumologo. Atti del XVIII congresso internazionale della società degli otorinolaringoiatri;
Roma IFOS giugno 2005; Questionario per valutare l’impatto della tosse cronica sulla qualità di vita, quarto convegno nazionale AIST, 2003.
Ha particolare interesse nello studio delle acque minerali e ha collaborato alla stesura di: “Guida alle Acque Minerali in Bottiglia”, V edizione, 2002 e VI edizione, 2005.

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