Tachicardia
Tachicardia dovuta a stress: non c'è da preoccuparsi
Ho 45 anni appena compiuti e, in media, ho una pressione intorno ai 130/80-125/75, alcune volte posso arrivare anche a meno di 70 la minima. Ho una frequenza cardiaca intorno agli 80 battiti/min. Ho fatto un ecg in un momento di forte stress e la risultanza è: tachicardia sinusale 105 battiti/min. Cosa significa di preciso? È bene come consigliato dal cardiologo che mi ha fatto l'ecg iniziare una terapia farmacologica?
In realtà io non prenderei alcun farmaco: è normale che lo stress aumenti la frequenza cardiaca e 105 battiti al minuto non è cosi elevata (il ritmo sinusale regolare e da 60 a 100 battiti/min). Controllerei gli esami della tiroide a scanso di equivoci, e se lo stress si è ridotto in un momento di tranquillità ricontrollerei un Ecg.
Tachicardia che perdura da un paio di anni
Le scrivo perché da due anni soffro di tachicardia. All’inizio si pensava fosse per l’ansia degli esami scolastici, ma io ero tranquillisima; la tachicardia persisteva e quindi ho fatto la visita cardiologica più Holter e tutto risulatava nella norma. Tre mesi fa sono stata ricoverata perché i miei battiti sono arrivati a 220, ma il cuore risultava a posto. Due settimane fa ho fatto un’altra visita cardiologica ma a livello cardiologico non risulta nulla. Sto inoltre curando un ipertiroidismo lievissimo quasi guarito, ma la tachicardia e soprattutto le extrasistoli continuano. Potrebbe essere un problema legato a problemi di stomaco?
Battiti al ritmo di 220 per minuto mi sembra un po' troppo, è sicura? Non le hanno detto che cosi è una tachicardia parossistica sopraventricolare (TPSV) molto rapida? Se è cosi farei subito una visita aritmologica portando l'ecg che era a 220 bpm; se non fosse cosi, cosa che credo più probabile, L'ipertirodismo non in terapia completa può dare tachicardia.
In ogni modo io recupererei tutta la documentazione e farei una visita aritmologica.
Anemia e tachicardia
Mi è stata diagnosticata anemia sideropenica lieve causata da metrorragie, in cura con ferro, folati, vitamina B e pillola. Prima di iniziare la cura, ho avuto sensazioni di svenimenti, tachicardia, nausea, capogiri ecc. e al pronto soccorso hano evidenziato battito cardiaco 100 al minuto, ecg nella norma, solo con soffio, tachicardia sinusale. La tachicardia sta aumentando. ultimo Holter segnala fino a 128 battiti al minuto (un paio di volte), ma nessun segno di patologia, solo rari battiti ectopici. Tiroide ok. Perdo peso ogni giorno, non dormo a causa della tachicardia. Prendo già alprazolam ma non passa. Non mi viene dato nulla di più. Ho 44 anni e sono esausta!
Anzitutto va curata sicuramente l'anemia che è la causa molto frequente di tachicardia sinusale anche rapida (oltre la febbre). Ne parlerei con il ginecologo per un eventuale intervento o embolizzazione della patologia dell'endometrio.
Tachicardia: può essere la digestione?
Mia sorella, 53 anni, accusa da un po’ di tempo sporadici episodi di improvvisa tachicardia tremore e pressione alta. Visitata due volte da un cardiologo con ecg nel momento dell’attacco, risultato negativo. Le ha dato una pastiglia per abbassare la pressione e piano piano si è sentita meglio. Le ha detto che secondo lui dipende dallo stomaco. Può essere? E in che modo lo stomaco influenza?
Se l'ecg è negativo non è sicuramente una aritmia. Importante è certamente curare la PA e va benissimo e la cattiva digestione può essere sicuramente un trigger per tachicardia anche sinusale (normale risposta di frequenza a stimoli neurovegetativi).
Frequente tachicardia a 45 anni
Sono una donna di anni 45, da alcuni anni, e negli ultimi mesi è peggiorato, ho tachicardia o palpitazioni sia a riposo che in movimento o sotto sforzo, anche dopo i pasti. Qualche notte mi è capitato mentre dormivo. Ho spesso fame d’aria, pesantezza centro stomaco, come se avessi un mattone. I miei battiti normalmente non sono inferiori a 80 min. Mi sento stanca a volte e senza forze. All'ecocardio: normale, piccolo aneurisma della fossetta ovale con protrusione in atrio dx di circa 6,2 mm e verosimile microsoluzione di continuità. Hanno detto nulla di grave, ma mi potrebbe spiegare meglio di che cosa si tratta e se può essere collegato alla sintomatologia?
Il piccolo aneurismadella fossa ovale è un riscontro molto comune, e non ha alcun collegamento con i sintomi descritti. Durante la tachicardia, visto che è frequente, farei un ecg o un holter ecg, se non sono già stati fatti; controllerei subito però gli esami della tiroide e l'emocromo.
Energy drink: l'abuso può dare tachicardia
Tornando da una partita tra amici ho sentito il cuore battere veloce, il giorno dopo è passato per poi tornare, anche se non veloce come prima lo sentivo battere con un intesità maggiore. La guardia medica e mi ha detto che è l'abuso di energy drink (ne bevo 2 al giorno anche per sfizio). Ho 16 anni e non ho mai avuto problemi: possono essere gli energy drink?
Non conosco tutti gli energy drink, ma se contengono caffeina o taurina, come la Red Bull, danno sicuramente tachicardia, anche importante, e assuefazione. Pertano è meglio non abusarne: è assolutamente probabile che eliminando questo tipo di bevande non avrai piu disturbi.
Tachicardia e probabili aritmie mai registrate
Ho 46 anni e da moltissimi anni soffro di tachicardia, extrasistole e credo anche di aritmia, ma, dagli esami ecg, ecg sotto sforzo, ecografie e ecodopler risulta tutto a posto, ma risultano anche perdita di battiti e attacchi tachicardici, ma mai riuscito ad verificare eventuali aritmie. Sono costretto spesso a prendere le EN per far passare il tutto in circa 30 minuti.
Io farei un holter ecg e, se risultasse normale, metterei Registratore di Eventi per 15 giorni. Dopo di che se tutto risultasse ancora normale e non fossero state registrate aritmie, andrei in pronto soccorso per fare un ecg durante i sintomi.
Tachicardia dopo 3 bypass
Quindici giorni fa mio papà (64 anni) è andato al pronto soccorso con 39 di febbre, dolori al torace e 140 battiti al minuto (non ha mai avuto problemi al cuore, soffre di asma e reflusso gastroesofageo). Dopo una coronarografia, la diagnosi è stata: occlusione di tre coronarie! Gli hanno fatto tre bypass ed è rimasto quattro giorni in rianimazione. Ora i battiti vanno dagli 80/90 a riposo e oltre I 110 quando si muove. Gli hanno somministrato due pastiglie di betabloccante al giorno ma, la situazione sembra non cambiare. Può una tachicardia insorgere da un momento all'altro?
Una tachicardia può certamente insorgene all'improvviso, soprattutto dopo una situazioni clinica come quella che ci ha dscritto. In ogni modo, in ospedale vengono sicuramente indagate e inquadrate le altre cause della tachicardia, soprattutto quelle di origine cardiaca, ma anche tutte le possibili cause non cardiache di tachicardia quali per esempio anemia, ipertiroidiso ecc. per le quali, se dovessero risultare presenti, verrà prescritta una terapia idonea.
Episodi di tachicardia parossistica
Sono una donna di 63 anni e ogni tanto ho tachicardia. Prima un paio di volte l'anno, ma da qualche mese circa ogni mese e mezzo. Le ultime volte è stata parossistica. Soffro di reflusso e di aria in stomaco e intestino e l'aritmologo mi ha parlato di una sindrome gastrocardiaca. Ho attacchi di ansia. Purtroppo i medicinali provati per il ritmo mi portano stanchezza e sonnolenza. Ho fatto vari accertamenti: gastroscopia (reflusso e modica gastrite), Holter 24 e 78 ore (normale), visite specialistiche. Cos'altro posso fare?
Se la tachicardia è sinusale, quindi normale dopo tutti i vari accertamenti fatti, mi rivolgerei a uno psicologo per la cura dell'ansia. Se invece la tachicardia è patologica - ma non mi sembra da come mi ha descritto la situazione - va fatta l'ablazione dell'aritmie, ma se l'aritmologo non ne ha parlato, non c'è n'è proprio bisogno. Comunque una piccola dose di beta bloccante andrebbe assunta.
Ernie cervicali, fiato corto e tachicardia
Le ernie cervicali possono portare fenomeni cardiaci quali fiato corto e tachicardia? Soffro di dolori cervicali e quando sono forti mi capita di avere il fiato corto anche a riposo. Considerando che ho fatto accertamenti cardiologici più volte per paura ci fosse un problema al cuore, posso ritenere siano legati a questa mia patologia cervicale o non c'è alcuna attinenza?
Sicuramente il cuore non c'entra nulla se ha fatto diversi controlli cardiologici. Potrebbe eseguire ancora una ecocardiografia per valutare le pressioni polmonari e la contrattilità del cuore, Farà quindi tutte le valutazioni insieme al cardiologo.
Extrasistole e tachicardia
Ho 33 anni; da diversi anni soffro di exstrasistole e tachicardia molto frequenti, ma ogni volta che vado a farmi visitare scompaiono. Ho fatto un holter cardiaco e risultano problemi benigni. Che cosa posso fare? E perché mi sento sempre male, anche con violenti capogiri che durano molto?
Se è stato registrato un holter ecg e c'è stata una visita cardiologica nella quale si è preso in esame referto holter, non dovrebbe esserci motivo di preoccuparsi.
Tachicardie fastidiose
Ho 36 anni e da due anni circa mi da fastidio il ritmo del cuore. Tante volte di notte a riposo arrivano fino a 120 bpm. Ho fatto diverse analisi, ma sono uscite negative. Da circa 15 mesi ho pure di continuo quasi un dolore al petto. A volte sopportabile e a volte fastidioso. Secondo lei cosa posso fare per capire che cosa provoca il dolore e soprattutto questi battiti insopportabili?
Da quanto descritto penso che possano essere sintomi ansiosi, però non so quali siano stati gli accertamenti andati bene (nessuna malattia trovata) ed è quindi soltanto una ipotesi. Farei un controllo della funzionalità tiroidea, con egli esami ematici, se non già valutati, e per il resto eseguirei un Holter ecg per verificare se siano tachicardie sinusali, quindi ansiose, o tachicardie parossistiche.
Tachicardia episodica, come indagare
Sono una donna di 30 anni e da molti anni soffro di una forte tachicardia anche a riposo. Nel corso degli anni ho effettuato varie visite cardiologiche Ecg e un ecocardiogramma, ma l'esito è stato sempre negativo. L'holter non ha rilevato nulla di anomalo, però durante le 24 ore non ho manifestato episodi di tachicardia. Come indagare ulteriormente?
Dal tipo di clinica la tachicardia è verosimilmente di origine funzionale non patologica quindi, per prima cosa controllerei la funzionalità della tiroide e un emocromo per escludere ipertiroidismo e una anemia. Successivamente farei un ecg durante sintomi visto che sono prolungati per registrare cosa sia effettivamente quindi se una aritmia o un problema di tipo funzionale, ansioso. Comunque starei tranquilla tutti gli esami già fatti escludono una aritmia grave.
Basedow, tachicardia e difficoltà di respiro dopo sforzo
Ho 37 anni e dall'età di 29 soffro di morbo di Basedow precedentemente curato con terapia farmacologica e successivamente interrotta perché i valori sono rientrati nella normalità. Da quel momento però i miei battiti a riposo variano da 80 a 88. Il problema si pone quando faccio attività fisica come il ballo o zumba, oppure corsa o bicicletta. I miei battiti sono molto alti e fatico parecchio con la respirazione. Non esiste qualche rimedio senza dover assumere farmaci?
Non vorreri che la sua sintomatologia indicasse una complicanza del Basedow (ovvero la presenza di cardiomiopatia dilatativa iniziale). Suggerirei di controllare che la funzione ventricolare e le dimensioni del ventricolo sinistro siano normali eseguendo un elettrocardiogramma basale e un ecocardiogramma. Sarebbe opportuno anche ricontrollare, comunque, la funzionalità della tiroide ed eseguire un'ecografia tiroidea.
Tachicardia da emozione
Sono una ragazza di 26 anni e sono una persona molto emotiva che si agita facilmente. Oggi ho fatto un elettrocardiogramma, ero molto agitata, avevo il cuore che andava a mille e, come diagnosi, mi hanno riferito tachicardia sinusale e mi hanno detto di fare l'esame della tiroide. Ma lo stato d'animo, quindi l'agitazione, può avere influito sul responso dell’ecg?
La tachicardia da emozione è normale, conviene sempre però in giovani donne controllare la tiroide. L'emozione certamente influenza l'ecg, il cuore è il "centro delle emozioni" .
Episodi di tachicardia che non si riescono a documentare
È da tempo ormai che soffro di continui episodi di tachicardia. In particolare quando mi reco in bagno per defecare. Ho già fatto numerose visite, ma arrivavo sempre quando la crisi ormai è passata. Io vorrei gentilmente sapere, visto che la situazione si prolunga ormai da 3 mesi e non c'è verso di documentare questa tachicardia, perché, senza un motivo apparente, il cuore parte e comincia a battere velocissimamente per poi di colpo riprendere il ritmo normale? Ho già fatto un Holter ma non ho avuto episodi di tachicardia di rilievo in quelle 24h. Tutti gli altri esami sono nella norma. Sarebbe necessario che io mi sottoponessi a uno studio elettrofisiologico?
Per il momento lo studio elettrofisiologico è superfluo; faccia un Holter di 7 gg continuativi: se anche questo è negativo faccia un R-test che è un Holter a richiesta solo durante i sintomi e si può tenere a lungo. Altrimenti esiste un Holter da inserire sottopelle con un piccolissimo e breve intervento chirurgico che si può tenere anche per un anno. Lo studio elettrofisiologico, che comunque è invasivo, lo terrei come ultima chanse. Però, vista la diagnosi iniziale di tachicardia sinusale, ne parlerei con il suo cardiologo per stabilire l'esatta procedura diagnostica strumentale e controllerei la tiroide.
Tachicardia dopo ablazione per FA
Ho subito nel maggio 2011 per la seconda volta (la prima per FA andata male) un intervento di ablazione transcatetere per flutter atriale. Tutto è andato bene, ero rimasto solo per precauzione con mezza pastiglia di sotalolo al giorno in attesa di eliminare anche questo farmaco. Stamattina mentre facevo la mia corsetta in città forse per l'eccessivo caldo all'improvviso si è ripresentata l'aritimia. Non sapendo come comportarmi ho preso la compressa di di sotalolo e mi sono seduto in attesa che il ritmo si ripristinasse. Grazie al cielo dopo quasi venti minuti è passato. Ma vorrei sapere se dovesse ripresentarsi come devo comportarmi. Devo temere che l'ablazione non sia andata bene e debba essere rifatta?
Ha fatto bene a prendere il sotalolo, la recidiva di FA è probabilmente dovuta al caldo alla ipotensione seguente e a eventuale bradicadia spiccata da ipotensione, il sotalolo ha solo ridotto la frequenza della FA non ha cardiovertito la FA. Ritornerei dal cardiologo che la segue e ne parlerei, io farei un Holter ecg per vedere se ci sono recidive di FA asintomatiche e controllo ecocadio per vedere le dimensioni dell'atrio sinistro, ma comunque prenderei la terapia anticoagulante in cronico certamente, secondo le linee guida.
Quando si può parlare di tachicardia
Sono una ragazza di 27 anni, in buone condizioni di salute, ma da un po' di giorni mi prende, ogni tanto, tachitardia con senso di soffocamento. Dura 10 minuti e poi passa, misuro la pressione 75/110 e i battiti 90 o 92. Mi chiedo a quanto devono essere i battiti per parlare di tachicardia. Premetto che sono una ragazza molto tranquilla, non ansiosa, sono felice della mia vita. Allora cosa possono significare questi battiti accelerati? Cosa fare?
Fino a 100 battiti al minuto è ritmo sinusale regolare, ossia normale, dopo si parla di tachicardia. Quindi, per ora, è tutto nella norma. Comunque 90 battiti al minuto circa sono al limite e io controllerei la tiroide (T3, T4, TSH) e un emocromo per eventuali problemi di distiroidismo o anemia. Ma raccontato così non penso ci siamo problemi clinici. Ne parli con il suo medico per gli esami e faccia una visita clinica generale.
Tachicardia e anfetamine
Una mia conoscente di 63 anni soffre da parecchi anni di tachicardia, la hanno visitata molti cardiologi che non hanno saputo curarle il tipo di aritmie che aveva e ha anche subito un’operazione per così dire "sbagliata" che ha peggiorato la situazione... Tutti i cardiologi che l'hanno visitata però non sanno che lei dall'età di 11 anni ha assunto dosi frequenti di anfetamine su ordine della madre per farla dimagrire...non so con certezza per quanti anni le abbia assunte e quanti anni ci siano voluti per la disintossicazione, ma quello che vorrei sapere è se i problemi relativi al cuore si possano collegare all'uso di anfetamine o se, come dicono i dottori, sia un problema congenito. Se il problema fosse causato dall'uso passato di anfetamine, sarebbe di aiuto ai dottori saperlo per curarla in modo migliore oppure non cambierebbe la terapia?
Certamente l'uso di anfetamine può influenzare e conviene dirlo al medico. Al di là di ciò, è comunque consigliabile ripetere un consulto cardiologico accurato e ripetere esami strumentali