DOMANDA
Che effetti ha l'altitudine sull'apparato cardiovascolare? Quali potrebbero essere i pericoli che si corrono a salire da quota zero a oltre 2.000 metri per una persona di 70 anni, sana?
RISPOSTA DELL'ESPERTO
Risponde: Claudio Panciroli, Cardiologo
Salire da quota zero a oltre 2.000 metri non crea alcun problema, basta essere prudenti non fare sforzi eccessivi, riposare ogni tanto e riprendere fiato. Se però si riesce a fare un periodo di acclimatazione di un giorno a mille metri è meglio per abituare l'organismo alla differenza di quota. L'altitudine, diminuendo la percentuale di ossigeno nell'atmosfera, può provocare stanchezza eccessiva, ma per una pesona sana non ci sono problemi, anche se ha 70 anni. È comunque meglio non superare i 2.500 metri, a meno che non si faccia una tappa (basta una notte) o si sia abiutuati (come per esempio gli sciatori).
Claudio Panciroli
Cardiologo
Dal 1985 esercita la professione presso l’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi, in USS Interdipartimentale di Emodinamica di cui è responsabile e in USC di Cardiologia e, privatamente, in ambulatorio.
Laureato e specializzato presso l’Università degli studi di Pavia, dal 1996 si occupa principalmente di emodinamica e dal 2001 anche di interventistica coronarica.
Ha frequentato negli anni, per studio, i seguenti reparti ospedalieri: CNR Fisiologia Clinica di Pisa, Centro Medico di Montescano, Cardiologia di Trieste, Centro Trapianti di Milano Niguarda Cardiologia, l’emodinamica di Cittadella (PD), l’emodinamica di Legnano, l’emodinamica di Pavia (consecutivamente per 5 anni in comando periodico), l’emodinamica HSR Milano occupandosi di Angina di Prinzmetal ed aritmie ischemiche, scompenso cardiaco, sindromi coronariche acute, IMA.
Ha ricoperto diversi incarichi pubblici, tra i quali: Ufficiale Medico con incarico di Dirigente del Servizio Sanitario, Direttore sanitario provinciale CRI Lodi, VicePresidente CRI Lodi, Presidente Lega Navale Italiana sez. Lodi, Insegnante scuola infermieri AO Lodi.
È autore e coautore di 153 pubblicazioni scientifiche tra articoli ed abstracts su riviste cardiologiche nazionali ed internazionali; è stato relatore a 34 congressi/convegni nazionali ed a 10 congressi di cardiologia internazionali.
Ha eseguito diversi studi clinici policentrici; ora sono in corso o appena conclusi cinque studi clinici policentrici per l’emodinamica (Early ACS, Cactus, Patogenesi della trombosi acuta nell’IMA, Apical Balloning, BLINK)