"Quali controlli ginecologici dopo rimozione dell'utero"
Mia madre ha 70 anni e circa 5 anni fa si è sottoposta a un intervento di rimozione dell'utero (causa prolasso). Da allora tuttavia lei non è più andata dalla sua ginecologa per le ordinarie visite di controllo. Si è convinta che non avendo più l'utero non corre più alcun pericolo, e quindi non avrà più bisogno di alcuna visita ginecologica finché campa. Il convincimento di mia madre è errato? Se così fosse, come credo, vorrei sapere i rischi che mia madre corre rifiutandosi di sottoporsi a regolari visite ginecologiche.
Risponde: Arisi Emilio - Ginecologo
L’atteggiamento di sua madre può essere valutato sotto diverse prospettive. Va dapprima considerata la modalità di intervento, in particolare se questo è avvenuto per via vaginale o addominale. Inoltre bisogna tenere conto del fatto se siano stati o meno rimossi anche gli annessi (tube e ovaie). In ogni caso è evidente che, se l’utero non c’è più, la signora non dovrà più fare controlli per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero (Pap-test). Ma se le ovaie e le tube fossero rimaste, allora una visita ginecologica ogni tanto andrebbe fatta, in particolare se venissero alcuni disturbi pelvici (dolori o gonfiori non abituali), perché occorre tener d’occhio la pur non frequente patologia maligna. Così come andrebbe comunque fatto un saltuario controllo per verificare che il prolasso non recidivi, anche in assenza di sintomatologia. Mentre se ci sono sintomi che fanno pensare alla recidiva del prolasso (alterazioni nella minzione, senso di peso pelvico, dolori pelvici non altrimenti spiegabili, disturbi ai rapporti) o addirittura si osservasse protrusione delle pareti vaginali, una visita si impone. In sintesi:, se oltre all’utero sono state rimosse anche le ovaie, una visita non si impone se non ci sono disturbi, ma sarebbe comunque utile. Una visita è certamente utile se le ovaie sono rimaste, anche se non ci sono particolari disturbi. Se invece ci sono disturbi di qualche tipo una visita si impone senz’altro. Va infine considerato che a questa età spesso viene meno l’interesse alla propria qualità di vita, che invece va adeguatamente motivato.