Piede diabetico: una complicanza da non sottovalutare

Il piede diabetico è una delle complicanze più gravi del diabete. Ecco di cosa si tratta.

Quando l'organismo non riesce a gestire adeguatamente i livelli di zuccheri nel sangue ci si può ritrovare alle prese con diversi problemi di salute; fra i più gravi è incluso il cosiddetto piede diabetico, una complicanza cronica del diabete che, insieme ai traumi dovuti a incidenti, rappresenta una delle principali cause di amputazione degli arti inferiori.

In realtà dietro all'espressione “piede diabetico” si possono nascondere disturbi differenti.

I principali sono la neuropatia diabetica e l'arteriopatia diabetica, patologie che coinvolgono, rispettivamente, i nervi e le arterie degli arti inferiori.

Sia la neuropatia sia l'arteriopatia periferica possono portare alla formazione di ulcere che possono a loro volta richiedere un'amputazione, soprattutto quando subentrano infezioni dell'ulcera o osteomieliti (infezioni del midollo osseo).

I fattori che possono contribuire all'insorgenza del piede diabetico sono però anche altri, per esempio:

  • una scarsa mobilità delle articolazioni
  • deformità del piede
  • età avanzata
  • malattie renali croniche e altri aspetti dello stato di salute generale del paziente diabetico.

Il problema, associato a uno scarso controllo della glicemia, può comparire con qualsiasi forma di diabete ed è più comune fra gli uomini e nei pazienti di età superiore ai 60 anni.

Perché si formano le ulcere?

Secondo le stime una quota variabile tra il 45 e il 60% delle ulcere che compaiono sui piedi dei pazienti diabetici è causata da una neuropatia; il 45% delle ulcerazioni avrebbe invece alla sua base l'effetto combinato di una neuropatia e di un'arteriopatia.

Il motivo per cui una neuropatia può portare alla formazione di queste profonde ferite è la perdita di sensibilità e di coordinamento dei muscoli nel piede e nella gamba, che aumenta gli stress meccanici cui il piede è sottoposto mentre si cammina.

Può per esempio capitare di non accorgersi di un dolore dovuto al contatto con le scarpe, che possono finire per danneggiare i tessuti dei piedi; oppure, il danno può derivare dall'esposizione a temperature troppo elevate o troppo basse di cui, sempre a causa dell'insensibilità, non ci si rende conto.

Le arteriopatie promosse dal diabete possono invece compromettere l'apporto del sangue agli arti inferiori, privando i tessuti di ossigeno e nutrienti.

La presenza dell'arteriopatia altera la capacità di guarigione delle ulcere, favorisce le infezioni, rende difficili le cure e può accelerare il processo di cancrena.

Come prevenire e affrontare il piede diabetico

La prevenzione e la gestione del piede diabetico passano prima di tutto dal controllo della glicemia; inoltre è importante mantenere sotto controllo la pressione e i livelli di grassi nel sangue.

La comparsa delle ulcere può essere evitata e gestita anche utilizzando apposite calzature e con un'adeguata cura del piede.

È consigliabile, per esempio:

  • controllare tutti i giorni lo stato di salute dei piedi
  • detergerli delicatamente con acqua e sapone
  • mantenere la pelle idratata
  • nel caso in cui si formassero delle ferite, farle valutare subito da un medico, che potrebbe ritenere necessario pulirle, prescrivere degli antibiotici o procedure specifiche come arteriografie e angioplastiche, potenzialmente utili in caso di arteriopatia diabetica.

Sembra infine che anche l'attività fisica aiuti a prevenire il piede diabetico; meglio invece non fumare.

Silvia Soligon
Silvia Soligon
Romana di adozione, è nata a Milano, dove ha conseguito la laurea in Scienze biologiche e il dottorato di ricerca in Scienze genetiche e biomolecolari. Ha poi continuato a lavorare nell’ambito della ricerca scientifica prima all’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” di Novara, poi all’Università “La Sapienza” di Roma.   Nella capitale ha proseguito il suo percorso formativo con un master in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata. Sempre a Roma si è specializzata nell’ambito del giornalismo e della comunicazione scientifica, conseguendo il master “Le scienze della vita nel giornalismo e nelle politiche istituzionali” dell'Università "La Sapienza".    Iscritta all'Ordine nazionale dei Biologi e all'Ordine dei giornalisti è socia di Unamsi (l’Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione). Dal 2008 collabora con diverse testate giornalistiche e siti web per la produzione di contenuti riguardanti tematiche medico-scientifiche. Musica e cibo sono le sue grandi passioni. Oggi divide il suo tempo tra la scrittura, il lavoro di nutrizionista e i concerti.

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