Norme sulla legatura tubarica

DOMANDA

Ho 35 anni, non ho figli e non ne voglio. È legalmente possibile in Italia, nel mio caso, sottoporsi alla legatura delle tube per la sterilizzazione?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Emilio Arisi, Ginecologo

La legatura tubarica in Italia non è normata, ma da molti anni sono stati aboliti gli articoli del codice penale che la proibivano. Ne consegue che è fattibile. Però, non essendo legalizzata con norme precise, che ne definiscano chi ne può usufruire, quando, come e dove, la scelta di praticarla è lasciata ai singoli operatori, che ne giudicano la pertinenza caso per caso attraverso un colloquio con la persona interessata oppure attraverso linee guida approntate nella struttura dove i professionisti operano. Può essere praticata con interventi chirurgici laparotomici (che prevedono l’apertura dell’addome), laparoscopici (alcuni buchi nell’addome; è la via più comunemente praticata), transvaginali (più raramente). In Italia si sta diffondendo anche la pratica della occlusione tubarica isteroscopica, che pone una piccola molla metallica in ognuna delle due tube. Tutto ciò sul versante femminile. Sul versante maschile è praticabile la legatura dei condotti deferenti, solitamente eseguita con un piccolo taglio a lato dello scroto.

Emilio Arisi
Ginecologo
Dal 1993 al 2010 è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale “S. Chiara” di Trento dove, dall’inizio del 2002 è stato coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile della Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Attualmente esercita la sua attività ambulatoriale come libero-professionista a Carpi (Modena) e Trento. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Parma, si è specializzato in Ostetricia e Ginecologia nella stessa Università. Tra il 1969 ed il 1993 ha lavorato in vari ospedali (Carpi MO, Correggio RE, Policlinico Universitario di Modena, Suzzara MN, Guastalla RE). Ha effettuato migliaia di interventi chirurgici, in ambito sia ostetrico sia ginecologico. Negli ultimi anni ha posto principalmente la propria attenzione sulla chirurgia oncologica-ginecologica. Ha al suo attivo circa 500 pubblicazioni, dedicate soprattutto ai problemi della contraccezione, dell’aborto volontario e della oncologia ginecologica, ma anche della gravidanza e della menopausa, inclusi articoli su riviste nazionali e internazionali, relazioni a congressi nazionali e internazionali, e alcuni volumi. È stato Direttore Scientifico della edizione italiana della rivista specialistica “Current Obstetrics & Gynecology” dal 1992 al dicembre 2006. Per molti anni è stato Presidente nazionale dell’UICEMP (www.uicemp.org), una associazione di consultori privati (CEMP), che è federata alla IPPF (International Planned Parenthood Federation) (www.ippf.org), la più grande organizzazione non governativa mondiale dedicata ai problemi della salute riproduttiva. Per molti anni è stato nel Consiglio mondiale e in quello europeo della IPPF. È membro del Consiglio nazionale dell’AOGOI (Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani), di cui è segretario regionale per il Trentino-Alto Adige. È stato per il triennio 2005-2007 consigliere nel Direttivo nazionale della SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) ed è stato eletto tesoriere della SIGO per il triennio 2008-2010. È Presidente della SMIC (Società Medica Italiana per la Contraccezione), che è stata fondata nel luglio 2006. È Direttore scientifico della rivista “Contraccezione Sessualità Salute Riproduttiva”, organo ufficiale della SMIC. È membro di varie organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali. Per il periodo 2012-2016 è stato eletto nel Board of Directors della ESC (European Society of Contraception). Nel giugno 2012 è socio fondatore dell’ECEC (European Consortium for Emergency Contraception), ed è nominato nel ECEC Board.

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