Le proprietà antiaggreganti del Ginkgo

DOMANDA

Ho 67 anni e da anni curo l'ipertensione con irbesartan, l'ipercolesterolemia con riso rosso fermentato, l'iperuricemia con allopurinolo e prendo l'acetisalicilato di lisina come antiaggregante a scopo preventivo. Di recente ho avuto una forma di eruzione cutanea alle mani, ai piedi e alle gambe. Il dermatologo ha fatto diagnosi di "porpora" dovuta forse a una reazione all'acetilsalicilato di lisina, che ho sospeso da circa un mese. Vorrei sapere se è possibile fare prevenzione antiaggregante con Ginkgo biloba o altro fitoterapico, per non ricorrere ad altri farmaci che potrebbero provocare le stesse reazioni avverse.

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Antonello Sannia, Endocrinologo, docente di Fitoterapia

il Ginkgo biloba è un buon antiaggregante piastrinico. Va preso come estratto secco titolato in ginkgoflavonoidi 24% e terpeni totali 6%, alla dose di 120 mg al mattino al risveglio a stomaco vuoto. La cura va continuata cronicamente. Tenga presente che oltre all'azione antiaggregante il ginkgo ha anche un'azione cerdio-vasoprotettiva e protettiva cerebrale.

Antonello Sannia
Endocrinologo, docente di Fitoterapia
Ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1978 e la Specializzazione in Endocrinologia nel 1981 presso l’Università di Genova.
Nella prima metà degli anni 80 ha frequentato a più riprese corsi di perfezionamento in Fitoterapia in Francia.
Attualmente è docente al corso di perfezionamento in fitoterapia presso le Università di Siena e di Pavia, è membro della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e svolge la sua attività libero professionale in alcuni Centri Medici Specialistici in Piemonte, dove coordina un gruppo di ricerca clinica nel settore fitoterapico in collaborazione con altri colleghi.
Ha pubblicato svariati articoli scientifici sulla fitoterapia sulla rivista Acta Phytotherapeutica, organo ufficiale della SIFIT (Società Italiana di Fitoterapia) e su altre riviste scientifiche internazionali.
Collabora con alcune testate giornalistiche (Corriere Salute e altri) per la stesura e la validazione di articoli inerenti la fitoterapia. Effettua inoltre consulenza scientifica nel settore industriale farmaceutico rivolto alla fitoterapia.
È Presidente della Società Italiana di Medicina naturale (SIMN), fondazione a carattere scientifico per la formazione fitoterapica dei medici e dei farmacisti, per la ricerca clinica in fitoterapia e per la farmacovigilanza nel settore fitoterapico.
È membro del progetto Phytonet, che è un progetto di ricerca sugli isoflavoni di soia finanziato dalla Comunità Europea.
Ha svolto e svolge numerosi corsi di fitoterapia scientifica per farmacisti, medici pediatri e medici di medicina generale nell’ambito del programma ECM del Ministero della Salute.

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