Iter diagnostico per la conferma di celiachia

DOMANDA

Per una diagnosi di sospetta celiachia ho eliminato il glutine per quasi quattro mesi, i valori positivi erano l'antigliadina e la predisposizione genetica, mentre la biopsia lasciava dei dubbi (ma non dovrebbe chiarirli una volta per tutte?). Mi รจ stato richiesto, per una diagnosi certa, di tornare a mangiare normalmente e di ripetere eventualmente i test ematici e poi la biopsia. Quanto tempo deve trascorrere prima che la mucosa intestinale sia eventualmente danneggiata dall'ingestione di glutine? Che valore hanno i test di rilevazione ematica di questa intolleranza?

RISPOSTA DELL'ESPERTO

Risponde: Samanta Mazzocchi, Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva

รˆ molto importante non avere dubbi riguardo a una diagnosi, soprattutto quando si tratta di impostare una terapia cronica e un programma di prevenzione e diagnosi esteso ai familiari. Le indicazioni che le sono state date sono corrette, deve effttuare il cosiddetto โ€œgluten challengeโ€, ovvero reintrodurre il glutine nella dieta per almento 12-18 mesi, e successivamente ripetere le indagini laboratoristiche, ma soprattutto istologiche presso un Centro di riferimento per questa patologia. Le indagini anticorpali rappresentano il primo passo verso la diagnosi da confermare solo con lโ€™indagine istologica del tessuto duodenale, in particolare gli EMA IgA hanno una sensibilitร  del 95% con una specificitร  del 99%.

Samanta Mazzocchi
Specialista in Gastroenterologia ed endoscopia digestiva
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2002 presso lโ€™Universitร  degli Studi di Pavia. Ha operato come studente interna e poi come specializzanda presso lโ€™Istituto di Medicina Interna del Policlinico IRCCS San Matteo di Pavia, dove nel 2008 ha conseguito il diploma di Specializzazione in "Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva".
Dal 2009 presta servizio presso lโ€™U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dellโ€™IRCCS Policlinico di San Donato Milanese. Dal 2013 opera come dirigente medico presso lโ€™UO di Medicina dellโ€™Ospedale di Castel San Giovanni, Azienda Ospedaliere di Piacenza, in qualitร  di Medico Gastroenterologo, occupandosi sia dellโ€™ambulatorio di gastroenterologia sia di endoscopia digestiva.
Ha partecipato a diversi corsi e congressi di aggiornamento ed รจ coautrice di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
Nel febbraio 2004 ha partecipato a Bologna al โ€œCorso residenziale di addestramento sulle metodiche di studio della motilitร  gastro-intestinaleโ€.
Nel maggio 2008 รจ stata relatrice al Corso โ€œScreening, inquadramento e trattamento delle disfagie neurogeneโ€ a Pavia con una relazione sul Ruolo della manometria esofagea.
Nel novembre 2009 รจ stata relatrice al Corso โ€œSe il freddo fa diventare la mani bluโ€, a Grumello del Monte (BG) con la relazione โ€œle complicanze gastroenteriche e terapiaโ€.
Nel Marzo 2010 รจ stata relatrice al Simposio di Chirurgia Colorettale funzionale dal titolo โ€œLe disfunzioni del pavimento pelvicoโ€, presso il Policlinico San Donato Milanese.

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