"Iniziare tardi la terapia ormonale sostitutiva "
Ho quasi 60 anni e sono in menopausa da una decina. Non ho avuto grandi scompensi con l’entrata in menopausa e le mie ossa sono ancora oggi sane. Per questo non si è ritenuto darmi la terapia ormonale post menopausa. Da un paio di anni, però, accuso alcuni disturbi che, a quanto leggo, potrebbero essere legati alla carenza di ormoni: pelle secca e fragile, totale assenza di desiderio sessuale, difficoltà a concentrarmi e un po’ di confusione mentale, tendenza a ingrassare a dismisura e perdita di energia e di tono ai muscoli. Secondo lei si può fare una terapia ormonale dopo così tanto tempo?
Risponde: Arisi Emilio - Ginecologo
Solitamente la terapia ormonale sostitutiva viene iniziata quando comincia la menopausa e viene continuata per alcuni anni, se vi sono sintomi e problemi che la terapia possa risolvere, ad esempio intense vampate di calore, secchezza vaginale, cali di memoria, difficoltà a dormire. Dopo alcuni anni di utilizzo si ritiene che la donna abbia già ricavato il meglio dei vantaggi della terapia ormonale sostitutiva. Dunque l’inizio tardivo di una terapia sostitutiva può essere utile solo dopo una valutazione complessiva che può essere fatta solo dal ginecologo tenendo conto dei singoli problemi e delle possibili loro soluzioni, facendo un bilancio dei vantaggi e degli svantaggi che la terapia comporterebbe per quella donna. Vi sono comunque dati della letteratura che riportano effetti positivi della terapia ormonale anche se iniziata a lunga distanza della menopausa. Non è peraltro detto che i sintomi elencati siano obbligatoriamente correlati con la menopausa, perché va anche considerato che di per se il progredire dell’età è comunque un poco una malattia. Ad esempio l’aumento di peso potrebbe essere correlato con alcune disfunzioni ormonali o con problemi metabolici, che facilmente l’età ci regala.