"Granuloma dentale, come fare diagnosi"
Come si diagnostica la presenza di un granuloma dentale? Il paziente avverte dei sintomi o nota dei particolari segni o è solo lo specialista, che dopo una accurata visita può fare la diagnosi? Servono degli accertamenti specifici o è sufficiente la visita odontoiatrica? Perchè si forma? Cosa comporta e come si cura? Vorrei sapere il possibile su questo argomento.
Risponde: Pispero Alberto - Specialista in Chirurgia Odontostomatologica
Un granuloma periapicale è di solito diagnosticato con una radiografia e si presenta con una radiotrasparenza all'apice del dente, di aspetto rotondeggiante. Si associa di solito a elementi dentari devitalizzati e non è sintomatico. È l'esito di quella che possiamo definire un'infezione cronica, una popolazione batterica che resiste al trattamento di devitalizzazione e lentamente sviluppa un'infezione attorno all'apice del dente. La crescita della lesione può essere molto lenta, non dare mai sintomi e solo in alcuni casi come effetto di un fenomeno acuto di attivazione batterica può essere causa di un ascesso dentario e quindi generare una sintomatologia importante. La diagnosi di granuloma è solo di tipo istologico, ma la biopsia in questi casi non è indicata. Per interpretare e spiegare quello che mi dice, quando si parla di granuloma si indica una lesione visibile a livello radiografico associata a un dente. Il ritrattamento del dente può portare a guarigione, in alternativa si può intervenire anche chirurgicamente per l'asportazione, ma solo come seconda scelta. È importante trattare queste lesioni perché possono avere un comportamento non prevedibile e, come accennato prima, possono dare origine a fenomeni ascessuali o in rari casi essere causa di lesioni di tipo cistico. Per concludere, di solito basta una radiografia endorale associata a una visita per la diagnosi, in casi particolari può essere richiesta una Tac, ma è molto raro.