"Gonfiore addominale e disbiosi intestinale"
Soffro ormai da più di un anno di gonfiore addominale, specialmente nella zona bassa. Inizialmente, oltre al gonfiore, appena ingerivo del cibo si presentava anche la diarrea. In un secondo momento si sono aggiunte anche stanchezza e respiro affannoso. Ho già eseguito alcuni esami, tutti con esito negativo: intolleranze alimentari, RAST test, esame di urine e feci, tutti gli esami per la celiachia (è emerso che non assorbo la vitamina D), breath test al lattulosio, ecografia dell’addome inferiore, visita ginecologica, colonscopia. Ho assunto antibiotici, prebiotici e probiotici e farmaci contro il gonfiore e il colon irritabile, anche contro gli stati ansiosi. Purtroppo ancora non ho sollievo dal gonfiore: vado in bagno regolarmente ogni giorno, ma la sensazione di pienezza e di non completo svuotamento persiste.
Risponde: Petruzzellis Carlo - Gastroenterologo
La carenza di vitamina D è uno stato molto frequente nei Paesi occidentali (probabilmente a causa del nostro stile di vita che limita l’esposizione al sole), per cui non mi preoccuperei né la collegherei ai suoi disturbi e mi limiterei a supplementarla, così da normalizzare i livelli di questa vitamina.
Per quanto riguarda il gonfiore addominale, tale disturbo potrebbe essere legato a un'alterazione della funzionalità tiroidea o a uno stato di "disbiosi intestinale", ovvero di alterazione della composizione della flora intestinale. Nel secondo caso non esistono veri e propri test che possano effettuare tale diagnosi ma, in considerazione della persistenza della sintomatologia e della negatività degli esami effettuati, è la causa più plausibile. Ovviamente andrà effettuato il dosaggio della calprotectina fecale e dovrà effettuare un'ecografia dell’addome con studio delle anse intestinali per escludere la presenza “subdola” di una malattia infiammatoria cronica dell'intestino.
Per quanto riguarda la disbiosi intestinale dovrà rivolgersi al suo medico di famiglia o allo specialista gastroenterologo per la prescrizione della cura corretta.